Malta fa un ulteriore passo verso l’allenamento delle restrizioni relative al Covid-19. Il governo prosegue nel suo programma di alleggerimento sanitario, spostando – come già si era preannunciato – il focus della gestione sempre più sul senso di responsabilità dei cittadini.
Attualmente la media di nuovi casi al giorno raggiunge la quota di 640, un numero ben più alto rispetto all’ultimo periodo, ma in linea con quelle che erano le previsioni istituzionali.
Il dato su cui il ministro della Salute Chris Fearne, intervistato da TVAM, ha voluto soffermarsi, e che giustifica le intenzioni manifestate dal governo, è quello dei pazienti nei reparti di terapia intensiva.
Nonostante il numero di casi, i ricoveri in ITU sono rimasti bassi, fermandosi a 5 posti occupati in questi giorni.
Una spiegazione a questo numero può essere trovata nell’efficacia della campagna vaccinale che ha permesso di sviluppare l’immunità della comunità.
Un’ulteriore conferma statistica arriva dal paragone con l’Unione Europea, che assegna a Malta il tasso di occupazione nei reparti di terapia intensiva più basso in assoluto.
Tra i primi cambiamenti attuati dal governo si collocano gli eventi. Dal 10 aprile potranno tornare a svolgersi gli eventi pubblici in piedi, senza certificato vaccinale se all’aperto. Anche per quelli al chiuso da seduti non sarà richiesto il certificato vaccinale, obbligo che però resta ancora valido nel caso di eventi al chiuso svolti in piedi.
In concomitanza della Pasqua, il tema riguarda ovviamente anche processioni, celebrazioni liturgiche e feste.
Fearne ha inoltre annunciato che la regolamentazione vigente sugli assembramenti di sei o più persone smetterà di essere applicata.
Un altro cambiamento importante, in previsione dell’alta stagione, riguarda le normative sui viaggi.
Da martedì 12 aprile chi è in possesso di certificato di guarigione non più vecchio di 180 giorni e chi proviene da Paesi in lista rossa ma è in possesso di un test PCR negativo (eseguito nelle ultime 72 ore) non dovrà più fare alcuna quarantena. In parole povere anche i non vaccinati potranno entrare sull’arcipelago maltese.
Altri cambiamenti, già resi noti, riguardano l’uso di mascherine nelle scuole.
Dal 13 aprile, per gli studenti non sarà più obbligatorio indossare i dispositivi di protezione individuale, scelta che si lega al movimento “Unmask The Kids”.
All’aperto, invece, l’uso della mascherina non rappresenta più un obbligo già dallo scorso mese.
Altre novità riguardano i test, abbracciando l’intenzione di affidarsi alla responsabilità dei cittadini. Sarà possibile acquistare ed utilizzare i test Covid-19 fai da te approvati dall’Autorità per i Medicinali. In caso di riscontrata positività va contattato il numero 111, con conseguente quarantena obbligatoria di sette giorni, prevista anche per i conviventi.
Tornando ai vaccini, invece, il richiamo della dose booster per i pazienti ritenuti vulnerabili sarà offerto su base volontaria, senza alcun effetto, in negativo o in positivo, sul certificato vaccinale già in possesso. Il tema è argomento di discussione all’interno dell’UE e i numeri di Malta sembrano poter suggerire soluzioni simili.
L’intento, ha affermato il ministro Fearne, è quello di continuare a offrire protezione alle categorie a rischio.
Non c’è niente da fare: continuate a chiamare “vaccini” quelli che sono trattamenti genomici sperimentali ed a scrivere che essi offrono “immunità”. E’ da tempo scientificamente accertato che un soggetto trattato genomicamente non è affatto immune ma gode solo di un temporaneo beneficio per ciò che concerne la sintomatologia.
Per cortesia aggiungete le fonti quando riprendete dichiarazioni di questo tipo, così da poterle verificare. Al momento l’ultimo documento ufficiale del 23 marzo non sembra includere l’ipotesi da voi citata, forse mi sbaglio però non trovo altro: https://deputyprimeminister.gov.mt/en/health-promotion/covid-19/Documents/Standards%20for%20quarantine%20of%20travellers%20entering%20the%20Maltese%20Islands_23_3_22V5.7.pdf