Dalla mezzanotte inizia un parziale lockdown per oltre 110mila persone. Potranno uscire di casa per comprare da mangiare, andare in banca o altre «necessità urgenti».
Dopo una serie di voci e di smentite il Governo ha varato le linee guida per il parziale lockdown che avrà inizio tra appena qualche ora, cioè alla mezzanotte.
Il Governo aveva ieri annunciato che tutte le persone al di sopra dei 65 anni di età o affette da condizioni mediche, ivi inclusa la gravidanza, dovevano «restare a casa». Sulle modalità della quarantena c’era stata contraddizione tra quanto affermato dalla Sovrintendente Charmaine Gauci e quanto riportato dal Ministero della sanità.
In particolare le norme sembravano stringenti, impedendo a chiunque sottoposto al lockdown, inclusi famigliari e chiunque dividesse con loro la casa, di lasciare l’abitazione per qualsiasi motivo.
Questa sera, finalmente, un po’ di chiarezza. Le persone sottoposte a questo parziale lockdown, una platea di circa 118mila persone, può lasciare la propria abitazione per fare la spesa, badare ai propri animali domestici o altre «necessità urgenti».
Queste «necessità urgenti» sembrano essere: visite mediche, il diritto a vedere i figli nel caso di coppie separate e recarsi in banca.
Il Ministero raccomanda di lasciare la propria abitazione solo per le suddette attività e di impiegarci il meno tempo possibile.
Gli unici esentati da questo parziale lockdown sono coloro che ancora lavorano nel settore sanitario o funzionari di settori indispensabili.
È stato anche chiarito che per chi vive con persone appartenenti alle categorie sottoposte a lockdown può ancora recarsi al lavoro.
La misura del “lockdown” sebbene parziale, viene applicata per tutte le persone che hanno superato i 65 anni di età, e per tutti coloro che, sebbene di età inferiore ai 65 anni, rientrino in almeno una di queste categorie:
- malati di diabete con dipendenza da insulina
- in cura con farmaci biologici
- pazienti in chemioterapia o che hanno eseguito la chemioterapia negli scorsi sei mesi
- pazienti che hanno subito un trapianto o che sono in cura per l’HIV
- dializzati
- donne in gravidanza
- persone sottoposte a cure per malattie respiratorie nel corso dell’ultimo anno
- cardiopatici o persone curate per cardiopatia negli ultimi sei mesi
- persone sotto steroidi per via orale