«Presto il COVID-19 sarà come l’influenza». Questa affermazione incoraggiante non arriva da un negazionista ma da una fonte autorevole e credibile: Albert Bourla, l’amministratore delegato della Pfizer, la prima casa farmaceutica che ha messo in commercio il vaccino anti Coronavirus. In una intervista al Corriere della Sera, Bourla ha sostenuto che entro l’autunno la situazione dovrebbe tornare a una completa normalità.
«Sarà così – ha detto l’ad di Pfizer – lo vediamo dall’esempio di Israele. Certo, Israele è un Paese piccolo, con i confini chiusi. I movimenti in entrata e in uscita sono limitati e la popolazione vive in uno stato di guerra quasi continuo, dunque sa come rispondere rapidamente a una crisi. Ma lì siamo riusciti a dimostrare al mondo intero che c’è speranza».
Vaccinarsi è, ovviamente, fondamentale ed è per questo che la Pfizer si appresta ad aumentare le forniture nei Paesi europei.
«In questo trimestre – ha dichiarato Bourla – consegneremo oltre quattro volte di più di quanto abbiamo fatto nel primo trimestre: 250 milioni di dosi, dopo averne date 62 fino a marzo. Nel nostro stabilimento di Puurs, in Belgio, entro maggio programmiamo di raggiungere il ritmo di circa 100 milioni di dosi prodotte al mese. Se ce ne danno l’opportunità, Pfizer e BioNTech sono pronte a fornire all’Europa centinaia di milioni di dosi in più nel 2022 e nel 2023, prodotte nei nostri impianti europei».
L’ad di Pfizer è convinto che il virus perderà la sua “potenza” e che non sarà più pericoloso come lo è oggi: «Possiamo riprendere rapidamente il controllo di qualunque variante, abbiamo un’efficacia del vaccino almeno al 95%. Credo che questa diventerà come un’influenza».