Il sindacato degli infermieri maltesi (MUMN, Malta Union of Midwives and Nurses) ha reso noto, tramite il suo segretario Paul Pace, che gli interventi chirurgici considerati «non urgenti» hanno iniziato a essere posticipati, allo scopo di alleggerire la pressione sul personale delle unità di terapia intensiva.
Il braccio di ferro tra il sindacato e le autorità sanitarie ha così raggiunto un punto di equilibrio.
Secondo Pace, il rinvio di interventi chirurgici non urgenti è «non è decisamente la scelta ideale» ma la carenza di personale che si è protratta per anni ha costretto il Mater Dei a priorizzare gli interventi.
Al momento sono sette i malati di Covid in terapia intensiva (anche se non necessariamente in stato di respirazione assistita) e questo impatta con il personale specializzato, di cui c’è carenza.
Il sindacato ha detto che solo 52 infermieri, dei recenti assunti, sono stati dislocati all’ospedale Mater Dei.
Il MUMN sostiene che servono 250 infermieri al Mater Dei e altri 30 al Centro oncologico Sir Anthony Mamo.
Malta ha attualmente il più alto tasso di mortalità da Covid-19 in Europa negli ultimi 14 giorni, con un totale di 35 decessi legati al virus.
Attualmente ci sono 462 pazienti infettati da COVID-19, di cui circa 42 trattati in vari ospedali dell’isola.