Doveva essere una festa, invece s’è trasformata in una brutta esperienza.
Otto 18enni (sette ragazzi e una ragazza) freschi diplomati al Liceo Viesseux di Imperia, sono rimasti “prigionieri” a Malta e non si sa ancora quando potranno rientrare in Italia.
A denunciarlo sono stati i loro genitori in una intervista al sito ImperiaPost.it.
«Il viaggio di maturità dei nostri figli si è trasformato in un incubo – hanno dichiarato le mamme e i papà – Sono bloccati a Malta e nessuno ci dice quando potranno tornare. È un sequestro di persona autorizzato».
Gli otto studenti sarebbero dovuti rientrare in Italia due giorni fa, ma l’unico del gruppo non vaccinato (quindi senza green pass) si è dovuto sottoporre, come previsto, al tampone rapido in aeroporto. Il test, però, è risultato “reattivo” e così è scattata la quarantena per tutti e 8, trasferiti in blocco al Covid-Hotel Marina, dove si trovano in isolamento.
«I ragazzi non hanno avuto nessun contatto e/o rassicurazione dalle nostre autorità presenti a Malta e né un contatto con le autorità sanitarie locali – ha spiegato a ImperiaPost Massimo Sapino, padre di uno degli studenti – Sono lasciati in balia di loro stessi, in isolamento completo in un hotel, senza poter uscire e senza avere comunicazione di date certe sul rientro. Ho scritto anche due Pec alla Farnesina, ma non ho ancora ricevuto risposta. Non ci sono date certe sulla durata della quarantena o su quando saranno sottoposti al tampone molecolare. Si parla di 10/14 giorni. Le spese? Pare che il pernottamento sia a carico dell’azienda sanitaria e che ci siano a carico nostro le spese di vitto. Ma ancora non c’è certezza».
Un altro papà inquieto è Adolfo Ranise che al sito ligure ha dichiarato: «Quello che per noi è strano è che tutto sia scattato senza aver fatto un tampone molecolare, ma solo sulla base di una reattività di un tampone rapido. Ho provato a sentire l’Ambasciata. Alle prime comunicazioni sono stati gentili e disponibili, ora tendono a non rispondere, forse perché pieni di richieste. L’autorità sanitaria di Malta non ha comunicato per iscritto ai ragazzi le date della quarantena di inizio e di fine. Non ci sono certezze né date, quindi non possiamo neanche prenotare il volo di ritorno. Non è chiaro se le spese siano a carico nostro. Sul sito del Covid Hotel si parla di 100 euro al giorno solo per l’albergo e il vitto è a parte. I ragazzi sono stressati. È un sequestro di persona autorizzato dalle autorità maltesi. Sono in prigione, non possono uscire. Le istituzioni intervengano».