Dopo 1.221 giorni è ufficialmente terminata l’emergenza sanitaria mondiale causata dal Covid-19. Era il 30 gennaio 2020 quando il mondo è sprofondato in un incubo a occhi aperti, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che dichiarava ufficialmente l’inizio della pandemia.
E giovedì 5 maggio 2023 la stessa OMS ha messo la parola “fine” all’emergenza: il Covid fa sempre meno vittime e molta meno paura.
Ma attenzione: il virus è meno pericoloso ma è ancora ben presente in tutto il mondo. A sottolinearlo è stato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS.
«Il nostro comitato ha raccomandato la fine dello stato di emergenza e io ho accettato l’indicazione – ha dichiarato Ghebreyesus nel corso della 15esima riunione del Comitato d’emergenza del regolamento sanitario – Con grande speranza dichiaro la fine del Covid-19 come emergenza sanitaria globale. Ma ciò non significa che il Covid sia finito in termini di minaccia alla salute globale».
C’è quindi cauto ottimismo, dettato dal calo della mortalità e dei contagi, ma nuove varianti del virus potrebbero nuovamente stravolgere le carte in tavola e far tornare nuovamente il mondo indietro di tre anni, con nuove ondate di contagi, ricoveri e morti. Non bisogna quindi illudersi che sia acqua passata.
«La cosa peggiore che i Paesi possano fare ora – ha continuato il direttore dell’OMS – è usare questa notizia per abbassare la guardia, smantellare il sistema che hanno costruito e lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi. Il virus è qui per rimanere. Sta ancora uccidendo e sta ancora mutando».
Ma, al momento, il Covid è da ora considerato endemico, ossia largamente diffuso nella popolazione mondiale, al pari della comune influenza e del raffreddore e certamente non più pericoloso come prima. Questo dopo 800 milioni di casi e 7 milioni di morti ufficialmente riconosciuti in tutto il globo, che secondo le stime dell’OMS arriverebbero addirittura a 20 milioni.
Sulla fine dell’emergenza sanitaria è intervenuta anche Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione dell’Unione Europea: «Questa pandemia – ha commentato – ha avuto un pesante tributo sulle persone, sulla nostra società e sulla nostra economia. Ma l’abbiamo superata con successo grazie a un’azione determinata a livello globale, dell’Ue e degli Stati membri, e grazie alla resilienza e alla solidarietà dei nostri cittadini. Ci ha insegnato che la forza dell’Unione europea risiede nella sua unità, anche di fronte a gravi crisi sanitarie».
E ancora: «La solidarietà europea ci ha aiutato a proteggere insieme i nostri cittadini e a superare le fasi più difficili della pandemia che ha cambiato il volto dell’Ue. Ora siamo molto più preparati ad affrontare future crisi sanitarie».
Infine, Von der Leyen ha lanciato lo stesso monito dell’OMS: «La vigilanza rimane fondamentale. Anche se la pandemia è passata, è chiaro che il Covid rimane una minaccia per la salute globale e che farà ancora parte della nostra vita nel prossimo futuro. Dobbiamo continuare a monitorare e sorvegliare, assicurando la vaccinazione dei soggetti vulnerabili».