I medici maltesi non ci stanno: la riapertura di alcune attività commerciali rischia una seconda ondata di contagi da Coronavirus.
La decisione presa dal Primo ministro Robert Abela, che prevede la riapertura della maggior parte degli esercizi commerciali, come ristoranti e parrucchieri, desta infatti una profonda preoccupazione al sindacato dei medici maltesi (MAM).
The Medical Association of Malta ha risposto prontamente a questa decisione del Governo, ricordando l’alto numero di nuovi contagiati per quattro giorni consecutivi la scorsa settimana.
Secondo i medici alla popolazione maltese è stata data l’impressione che la mascherina sia la soluzione definitiva per evitare il contagio da COVID-19.
Nei giorni scorsi ci sono stati assembramenti di persone, il non rispetto delle distanze di sicurezza, e molti anziani in giro per le strade.
È bene ricordare che secondo i dati aggiornati sulla diffusione del Coronavirus, Malta è passata nelle prime venti posizioni nel mondo per numero di contagiati in rapporto alla popolazione.
Secondo gli ultimi test effettuati, 5 persone su mille sono risultate portatrici asintomatiche di COVID-19.
La popolazione maltese non sta inoltre collaborando, infatti ogni giorno ben 100 persone ogni giorno non si presentano alla chiamata per il tampone.
L’associazione dei medici maltesi, pur essendo solidale con i lavoratori dell’industria del turismo, ammonisce che il rischio è quello di un ulteriore peggioramento della situazione.
Le dichiarazioni della MAM sottolinea che gli interessi economici del governo maltese, vengono prima della salute della popolazione.
L’eventuale riapertura dell’aeroporto, e quindi la libera circolazione con altri paesi è pericolosissima, e rischia una seconda ondata di contagi.
“Il MAM è deluso dal fatto che il governo metta gli interessi economici davanti alla salute e fa appello alla popolazione maltese affinché rimanga molto vigile e cauta, e per quanto possibile mantenga le distanze sociali, e di evitare qualsiasi forma di affollamento nei luoghi pubblici. Stare a casa rimane l’opzione più sicura”
“I numeri in aumento avrebbero dovuto consigliare più cautela piuttosto che una mossa molto pericolosa come la riapertura di ristoranti e bar, una iniziativa che ha portato a gravi problemi in Giappone, Singapore e Corea del Sud, che pentiti di questa decisione, l’hanno cambiata subito dopo”
Fonte: Times of Malta