Alla data di sabato 8 agosto Malta contava 351 casi attivi di Covid-19, più di 23 casi ogni 100.000 persone.
Secondo dati pubblicati dal quotidiano in lingua inglese Times of Malta l’arcipelago maltese è al 6° posto in Europa per tasso di contagio dopo Bulgaria, Belgio, Spagna, Romania e Lussemburgo.
L’Italia, invece, si piazza in quintultima posizione con soli 6,4 casi ogni 100.000 abitanti.
Il calcolo del numero di contagiati ogni 100.000 abitanti è importante in quanto viene utilizzato per stabilire la sicurezza di un paese in caso di pandemia.
Alla luce di questi nuovi dati la Lituania non accetta più viaggiatori provenienti da Malta, l’Irlanda ha eliminato Malta dalla lista verde che indica un paese sicuro.
Lettonia ed Estonia pretendono che tutti coloro che provengono da Malta devono obbligatoriamente porsi in quarantena per 14 giorni.
Secondo i medici maltesi che sono sul piede di guerra la colpa di questa seconda ondata di contagi è da addebitare alle scelte del governo maltese, che ha consentito gli assembramenti su vasta scala dal 1° luglio.
Il primo ministro maltese Robert Abela ha invece dichiarato che il drastico aumento del numero di contagiati sia da addebitare ai migranti salvati in mare.
Sottraendo gli 88 migranti risultati positivi al Covid-19 il numero scende da 33,6 contagiati ogni 100.000 a 26,7, che porrebbe Malta al 9° posto in Europa poco prima dell’Olanda.
Questa seconda ondata di contagi sembrerebbe caratterizzata da sintomi più lievi, tanto che meno di 1 paziente su 10 è stato ricoverato in ospedale.
A Malta i meno sensibili a questi nuovi contagi sembrano essere i giovanissimi, ieri sera a Paceville c’erano file lunghissime di giovani pronti a stiparsi in piccolissime discoteche.
Una situazione paradossale quella maltese dove per comprare il latte serve indossare la mascherina, ma non è necessaria per ballare la salsa appiccicati ad uno sconosciuto.
Qui è possibile consultare i dati mondiali, paese per paese del Covid-19