«È inaccettabile che una situazione così pericolosa venga ignorata» scrive Rota, la Ong impegnata a promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo, puntando il dito contro Infrastructure Malta dopo la terza segnalazione in quattro settimane di una perdita di olio sulla pista ciclabile sottostante il cavalcavia di Marsa.
Lo stesso cavalcavia che lo scorso 26 maggio era stato temporaneamente chiuso a causa dello sversamento di 200 litri di olio alimentare sul manto stradale nel tratto di strada che da Triq Garibaldi porta verso Triq Aldo Moro. Sulla vicenda erano stati presi provvedimenti immediati che avevano portato al rifacimento completo dell’intera strada.
Il giorno successivo l’incidente, Rota aveva segnalato la presenza di una fuoriuscita di olio sulla pista ciclabile direttamente a Ivan Falzon, CEO di Infrastructure Malta che, secondo quanto dichiarato dalla Ong, aveva assicurato che il problema sarebbe stato risolto entro la fine della giornata, «ma purtroppo le promesse non sono state mantenute».
Il 12 giugno, sempre Rota dichiara di aver presentato un’altra segnalazione, ottenendo ancora una volta rassicurazioni sul fatto che la questione sarebbe stata affrontata. Nella giornata di oggi è stata inoltrata un’altra segnalazione, sempre per lo stesso problema, come dimostrato dal video diffuso dalla stessa Ong.
«La presenza di olio rappresenta un grave pericolo, che richiede misure urgenti e appropriate per mitigare i rischi coinvolti. È del tutto inaccettabile che una situazione così pericolosa persista settimana dopo settimana» dichiara Juan Buhagiar Duijst, Policy Officer di Rota, domandando «di cosa abbiamo bisogno ancora prima di prendere provvedimenti risolutivi? Dove si trova il Consiglio per la sicurezza stradale in tutto questo?».
Secondo quanto dichiarato da Falzon a Times of Malta, le operazioni di pulizia presso il cavalcavia di Marsa sono ancora in corso e che la pista ciclabile è per lo più libera dall’olio, mentre il materiale residuo verrà rimosso una volta completati i lavori.
Saranno necessarie altre quattro o cinque settimane per certificare nuovamente il buon funzionamento del sistema di acque piovane ed i costi totali delle opere di risanamento verranno annunciati in un secondo momento.
Come dichiarato anche in precedenza, Infrastructure Malta ha fatto sapere che verranno intraprese azioni dirette nei confronti dei responsabili dei danni all’infrastruttura.