Nella giornata di martedì il Tribunale ha stabilito che, negli ultimi anni, la società di fatturazione delle utenze ARMS ha violato le normative vigenti per il calcolo delle bollette destinate ai clienti e, per questa ragione, ha in seguito ordinato il rimborso immediato dei soldi pagati in eccesso da due consumatori a causa del sistema di fatturazione considerato iniquo.
A porre dei dubbi sul sistema di calcolo dell’ARMS, nel 2017 Darren Cordina e Melvin Polidano hanno intentato causa contro la compagnia con l’accusa di aver violato la legge emettendo un calcolo basato sulla proporzione, e non sul consumo cumulativo annuale, sostenendo come le fatture calcolate ed emesse dalla società fossero “sleali e fuorvianti“ e non permettevano ai consumatori di sfruttare appieno gli impianti delle proprie abitazioni.
Nello specifico, secondo quanto riporta Times of Malta, quel che si contesta alla società di fatturazione delle utenze è che, sulla base di una decisione presa dal governo nel 2010, ARMS emetterebbe sei fatture all’anno con cadenza bimestrale, calcolando i consumi e dividendo pro-quota le cinque diverse categorie stabilite nella tariffa di fatturazione inclusa nella nota legale e, come osservato dal giudice:
«La quantità di kilowattora o unità in ogni scala viene divisa equamente per sei e ogni bolletta è calcolata sulla base di un sesto dei kilowattora in ogni scala»
Congiuntamente alla mancanza di riconciliazioni annuali, questo sistema di calcolo esponeva i consumatori alla forte possibilità di andare incontro ad un sovraccarico del consumo di energia violando, inoltre, la Legge 545.501 che stabilisce come le tariffe per le case residenziali debbano essere calcolate sul consumo cumulativo.
Questa sentenza si affianca ai diversi cittadini che da anni protestano contro il sistema di fatturazione e, come affermato dall’avvocato rappresentante di Cordina e Polidano, Maxilene Pace, pone in una situazione di forza i consumatori che, a seguito della decisione del giudice, permetterà a chiunque decida di citare ARMS in tribunale per eventuali vizi di calcolo all’interno delle proprie fatture di ricevere un rimborso completo dell’importo pagato in eccesso.
Già nel 2018 l’ex Primo Ministro Joseph Muscat aveva riconosciuto l’esistenza di “anomalie” nel metodo di calcolo di ARMS mentre lo scorso gennaio il Ministro dell’Energia Miriam Dalli aveva annunciato l’introduzione di un nuovo sistema di fatturazione delle utenze che avrebbe consentito ai consumatori di beneficiare di unità economiche tutto l’anno, senza però, andare incontro ad alcun cambiamento.
A seguito della comunicazione della sentenza il portavoce dell’Energia del PN, Mark Anthony Sammut, si è affidato al proprio profilo Facebook per rilasciare le prime impressioni:
«Dopo che è stato confermato dal revisore generale, e ora dal tribunale, ogni fattura dovrebbe essere rettificata e tutti i consumatori che sono stati fatturati ingiustamente dovrebbero ricevere un rimborso dei soldi pagati in eccesso, non solo quelli che sono disposti ad andare in tribunale»
Infine, un rapporto dell’Ufficio nazionale dei conti (NAO) dello scorso maggio ha rivelato come le “cifre extra” generate dal metodo di calcolo dell’ARMS sarebbero arrivate a raggiungere un totale di 6,5 milioni di euro sulle bollette di luce e acqua a danno dei contribuenti.
In attesa di scoprire gli effetti della sentenza emanata dal Giudice, invitiamo i nostri lettori ad un attento controllo delle proprie bollette per scoprire la presenza di eventuali anomalie non riscontrate ad un primo controllo perchè, sempre secondo quanto riportato da Times of Malta, sembrerebbe che il governo sia al lavoro su un nuovo emendamento in grado di regolare i problemi riscontrati finora in bolletta a partire dallo scorso mese di gennaio. Resterà poi inoltre da capire come intenderà procedere anche in merito alle fatture errate emesse negli anni passati e gli eventuali rimborsi a beneficio dei clienti danneggiati.