La linea “morbida” del governo sulla spinosa questione della cannabis non convince i medici maltesi che lanciano l’allarme sui rischi per la salute e per le conseguenze sul sistema sanitario.
Nel mirino la proposta dell’esecutivo dello scorso marzo secondo la quale gli assuntori di cannabis sarebbero autorizzati a coltivare le piante in casa e a portare legalmente fino a 7 grammi per uso personale.
La denuncia in un documento presentato dal MAM, l’Associazione medici maltesi, nel quale si focalizza l’attenzione sul fatto che «Malta si stava appena riprendendo dalla pandemia e questo non era certamente il momento di introdurre misure che graveranno in futuro sul sistema sanitario nazionale».
Di fatto i medici lamenterebbero di non essere stati in alcun modo coinvolti dal governo maltese e evidenziano, in concreto, i rischi di una tale decisone.
«Il consumo di cannabis – si legge nel documento – può avere effetti debilitanti sulla salute. L’aumento dell’uso avrà bisogno di maggiori infrastrutture sanitarie per gestire le conseguenze».
Gli esperti, inoltre, ritengono che la proposta non tenga conto del numero di incidenti che conseguono l’uso e l’abuso delle sostanze in questione e non tutelino gli adolescenti e le famiglie nella gestione di tali problematiche.
C’è dunque un abisso, secondo gli esperti, tra la decriminalizzazione dell’uso della cannabis e la legalizzazione della stessa.
I medici vorrebbero maggiore attenzione soprattutto ai programmi educativi e di recupero. Senza tralasciare l’operato delle forze dell’ordine che, secondo l’associazione, dovrebbero perseguire gli spacciatori.
Un capitolo prioritario poi spetta alla tutela dei bambini.
Si evidenzia come in alcuni casi si verifichino finanche ingestioni accidentali con drammatiche conseguenze neurologiche.
Sarebbe pertanto richiesta una più attenta formazione scolastica sui rischi e le conseguenze del fenomeno.
Demonizzato anche l’uso ricreativo e in molti casi anche quello terapeutico della cannabis.
La scienza infatti ha valide alternative e diverse professionalità per affrontare la questione in un’altra direzione.