È stata avviata in Parlamento la seconda lettura del disegno di legge che prevede l’introduzione del sistema di monitoraggio tramite braccialetto elettronico, che consentirà di tracciare i movimenti di detenuti e soggetti sottoposti a determinati provvedimenti giudiziari.
Questo strumento ha come obiettivo quello di rafforzare la protezione delle vittime e al contempo di offrire maggiori opportunità di riabilitazione ai trasgressori ritenuti idonei.
Nel corso del suo intervento, il ministro dell’Interno Byron Camilleri ha sottolineato come la misura permetterà, in alcuni casi, di evitare il carcere per i reati minori. In alternativa alla detenzione presso il carcere di Corradino, gli individui potranno essere confinati in altre strutture o svolgere attività lavorative o formative, favorendo il loro reinserimento nella società.
«Chi infrange la legge deve pagare», ha affermato il ministro, «ma dobbiamo dare una possibilità a chi ha commesso reati minori e si sta dimostrando pronto a rientrare nella comunità».
Il braccialetto elettronico non sarà in ogni caso applicabile a chi si macchia di reati gravi, quali violenza domestica, violenza di genere, mancato rispetto degli obblighi di mantenimento, reati pedopornografici o violazioni legate a diritto di accesso ai figli. Inoltre, nei casi di violenza domestica, il sistema sarà utilizzato non solo per controllare i trasgressori, ma anche per rafforzare la sicurezza delle vittime.
A tal proposito, il disegno di legge prevede una clausola che consente, su base volontaria, anche alle vittime di essere monitorate per beneficiare di una protezione aggiuntiva. «Pur non essendo una soluzione infallibile, come dimostrano le esperienze di altri Paesi, questo strumento rappresenta un importante passo avanti nella tutela delle persone vulnerabili», ha spiegato Camilleri.
Il sistema prevede che i dispositivi elettronici siano applicati per decisione del tribunale in caso di condanne inferiori a un anno, su autorizzazione del direttore dell’Agenzia dei Servizi Correttivi o del Consiglio per la Libertà Condizionale, per detenuti che soddisfano i criteri per la libertà vigilata o permessi temporanei.
Un regolatore indipendente sarà incaricato di supervisionare l’applicazione del sistema, con la facoltà di effettuare ispezioni a sorpresa nei centri di controllo e garantire che i dispositivi siano utilizzati correttamente.
(immagine di repertorio)
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