Boom di richieste per le “pillole del giorno dopo” durante il lockdown, alcune per donne vittime di stupro
I dati provengono dalla comunità online dei Paesi bassi Women On Web e dalla britannica Abortion Support Network.
I numeri di donne maltesi che hanno richiesto la pillola del giorno dopo sono decisamente aumentati rispetto ai mesi pre-lockdown.
Alcune di queste donne hanno dichiarato di essere state violentate dai compagni durante la quarantena forzata in casa.
Secondo Women On Web le richieste di pillole sono state 45 a marzo e 47 ad aprile, contro le sole 18 del mese di febbraio.
Abortion Support Network ha registrato anch’esso un aumento delle richieste di aiuto, da una media di 7 al mese prima dell’emergenza Covid, ad una di 13 a marzo e ben 19 ad aprile.
I numeri su base annuale sono preoccupanti, le donne maltesi che hanno abortito in altri paesi sono fra le 300 e le 400 all’anno, di queste 58 nel solo Regno Unito.
La chiusura dell’aeroporto per vari mesi ha infatti costretto le donne ad un pericolosissimo “fai da te”, spesso senza il supporto di un medico ed utilizzando farmaci dalla dubbia provenienza.
Isabel Stabile, ginecologa di Doctors For Choice ha dichiarato: «Le donne con cui ho parlato si sono sentite intrappolate. Sono stata in grado di aiutare una donna con una grave anomalia fetale a raggiungere il Regno Unito, ma molte non sono state in grado e hanno dovuto continuare con la loro gravidanza indesiderata».
«Credo fermamente che la mancanza di servizi per l’aborto sull’isola significhi che le nostre autorità mediche non soddisfino gli standard raccomandati dalle linee guida internazionali».
Il deputato laburista Jean Claude Micallef ha incitato la polizia maltese ad agire contro le pratiche di aborto considerate illegali a Malta. Senza tralasciare le donne che vanno all’estero per praticare l’aborto.
Una vera e propria caccia alle streghe del nuovo millennio!
È bene ricordare che Malta è l’unico paese in tutta l’Europa che condanna l’aborto anche nei casi di stupro e, cosa ancor più grave, in caso di rischio per la vita della madre.
Fonte: lovinmalta.com