Nel corso del 2024, il numero unico di emergenza 112 è stato bersagliato da ben 408mila chiamate, solo 90mila delle quali hanno però richiesto un reale intervento. Un dato che evidenzia come appena il 22% delle chiamate provenisse da persone che necessitavano davvero di un aiuto, mentre le restanti erano bufale o frutto di errori.
Le “reali emergenze” sono state smistate dal Corpo di polizia ai vari dipartimenti, nello specifico verso il servizio di ambulanza (79%), la Protezione Civile (12%), la Polizia 9% e 216 sono state gestite dalle Forze Armate.
I dati sono stati resi noti dal ministro dell’Interno, Byron Camilleri, in occasione della “Giornata del 112”, celebrata quest’anno nella scuola primaria di Cospicua. Presenti all’evento anche il ministro della Salute, Jo Etienne Abela, oltre a rappresentanti delle Forze Armate, della Polizia, della Protezione Civile e dei servizi sanitari.
Rispetto al 2023, vi è stata una lieve riduzione delle “chiamate improprie”, passate dal 57% al 50%, ma il problema rimane significativo. Camilleri ha sottolineato l’importanza di contattare il 112 solo in caso di reale emergenza, perché «Una telefonata ingannevole può ritardare l’assistenza a chi ne ha veramente bisogno».
A tal proposito, Abela ha annunciato una campagna di sensibilizzazione che verrà lanciata nelle prossime settimane per educare i cittadini, soprattutto i più giovani, sull’importanza di un uso consapevole del numero di emergenza.
Il ministro ha inoltre ringraziato tutti i professionisti coinvolti nei servizi di emergenza e ha incoraggiato gli studenti a considerare, in futuro, una carriera in questi settori fondamentali per la sicurezza pubblica.
Il numero unico di emergenza 112 opera 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed è attivo in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea. Sebbene il servizio rappresenti un pilastro fondamentale per la sicurezza dei cittadini, il suo utilizzo responsabile resta essenziale per garantire interventi tempestivi a chi ne ha davvero bisogno.
(immagine di repertorio)
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