Non bastano i numerosi incidenti sulle strade, ora i comportamenti scorretti si spostano anche in mare. Alcune imbarcazioni sono infatti state immortalate mentre sfrecciavano a velocità sostenuta accanto al parco marino di Cirkewwa, ignorando le boe di segnalazione dei subacquei.
A denunciare quanto è accaduto sono i Ranger dell’Unità HPF, un’organizzazione che ha come scopo la conservazione e la tutela dell’ambiente.
«Questa mattina diverse barche sono state viste ancora una volta sfrecciare vicino alla boa di segnalazione del Ċirkewwa Marina Park avvicinandosi a meno di 100 metri dalla bandiera dei subacquei» si legge nel post Facebook condiviso dall’organizzazione, aggiungendo che i casi sono già stati segnalati a Transport Malta, e verranno intraprese azioni legali.
«L’area è provvista sia di telecamere a circuito chiuso che di Ranger dotati di videocamere con zoom ottico 90x per identificare efficacemente chi mette in pericolo i bagnanti, le persone che praticano immersioni e anche la vita marina stessa. Esortiamo i naviganti ad essere responsabili» conclude il post.
I ranger HPF sono costantemente impegnati a pattugliare i siti di Din L-Art Helwa e Nature Trust Malta, assicurandosi che i regolamenti dei siti siano rispettati per salvaguardare persone e ambiente e riportando ogni illecito alle forze di polizia, all’ERA e ad altre Autorità.
Solo lo scorso venerdì il sergente delle Forze Armate maltesi, Christian Degabriele, è morto durante un’immersione al largo delle coste di St. Paul’s Bay. La ricerca ha coinvolto un gommone, un elicottero e una squadra di sommozzatori, ma purtroppo per il 35enne di Għaxaq, dichiarato disperso la sera prima, non c’è stato nulla da fare.
Alcuni media hanno avanzato l’ipotesi che l’uomo possa essere stato investito da un’imbarcazione e One news ha riportato che la boa di segnalazione di Degabriele è stata trovata recisa durante le operazioni di ricerca, ma al momento restano solo delle teorie. Toccherà infatti all’autopsia stabilire le cause della morte del giovane sergente.
In seguito alla triste vicenda, la HPF Ranger Unit aveva esortato i naviganti ad aderire al “Notice to Mariners 7 of 2020”, ricordando di non superare il limite di velocità di 10 nodi durante la navigazione entro 200 metri dalle coste rocciose, oltre ad ormeggiare ad una distanza non inferiore a 100 metri da un subacqueo o da una bandiera di segnalazione.