Il numero delle persone che bussano alla porta è triplicato, e le scorte sono esaurite: per questo il banco alimentare di Valletta, per la prima volta, ha dovuto dire di no ai propri clienti.
L’istituto guidato dalla Chiesa scozzese di St Andrews, con sede presso la Old Bakery Street, la settimana scorsa ha fornito cibo a 66 famiglie, mentre martedì è riuscita a soddisfare le richieste di soli 30 clienti.
La gente si è messa in fila davanti alla porta d’ingresso già alle 8.30 del mattino, un’ora e mezza prima dell’orario di apertura, e nonostante i volontari avessero recuperato 1.200 euro di rifornimento la settimana precedente, alla fine della giornata gli scaffali erano quasi vuoti.
Quando è stato contattato, l’amministratore del banco alimentare, il Reverendo Kim Hurst, ha osservato che se non fosse per una donazione lasciata da qualche persona molto generosa, la struttura avrebbe dovuto chiudere.
Il banco, infatti, resta in piedi soltanto grazie alle offerte di fornitori di generi alimentari e della congregazione della chiesa, insieme alla carità di altri individui, tra cui una persona maltese che vive all’estero e invia una donazione mensile.
Il banco alimentare fornisce cibo di ogni genere per alcune settimane alle famiglie che vivono un momento di crisi, inclusi i pazienti ricoverati in ospedale. La maggior parte dei beneficiari sono maltesi e vengono indirizzati soprattutto dagli operatori sociali e dai sacerdoti.
Già all’inizio di quest’anno il banco alimentare aveva rischiato la chiusura, ma poi è stata salvata in extremis a seguito di appelli lanciati pubblicamente per ricevere contributi di sostegno.
Tuttavia in tre mesi la domanda è aumentata del 50 per cento, mentre le donazioni durante l’estate sono scese. Tra gennaio e giugno di quest’anno, il banco alimentare ha sostenuto 931 famiglie: un aumento considerevole rispetto alle 383 famiglie aiutate nei primi sei mesi del 2016.
Per questo ora c’e’ bisogno di un aiuto urgente: insieme alle provviste consegnate dai fornitori e ristoratori, il banco deve affrontare una spesa di circa 1.000 euro a settimana, mentre le donazioni che ha ricevuto la settimana scorsa ammontano a 250 euro.