Il Tribunale per l’Ambiente e la Pianificazione stoppa Joseph Portelli. Nonostante l’approvazione da parte della Planning Authority ricevuta lo scorso settembre, il noto magnate dell’edilizia gozitano si sarebbe infatti visto negare i permessi per lo sviluppo del complesso di 9 blocchi residenziali e commerciali che sarebbe andato a “sostituire” il vecchio Dolphin Center collocato di fronte alla Balzan Urban Conservation Area.
Il progetto avrebbe visto la realizzazione di 88 unità abitative organizzate su quattro piani, alcune delle quali posizionate sul tetto, 2.400 metri quadrati di negozi al piano terra, una palestra, 70 posti auto e 68 garage sotterranei. In parole povere, altro cemento. Il progetto è stato fin dall’inizio oggetto di conteste da parte delle ONG, dei residenti di Balzan e anche del Consiglio Locale.
Ora, secondo Malta Today, dopo un appello congiunto presentato mercoledì scorso, il tribunale ha deciso che Portelli dovrà apportare diverse modifiche al progetto, affinché abbia qualche possibilità di essere approvato. I punti critici evidenziati nel ricorso sono 17, tra cui l’altezza del complesso. Il nuovo progetto dovrà prevedere la costruzione di un piano in meno rispetto al previsto, per rispettare l’altezza massima consentita fissata a 15,4 metri.
La revisione dovrà tenere conto anche del rispetto ambientale, in quanto sempre secondo il ricorso, Portelli non avrebbe i permessi per abbattere le piante di Ficus presenti nell’area del cantiere, senza contare la preservazione dei beni storici del sito, legati all’area in cui una volta sorgeva Villa Birbal.
A fronte di ciò, il tribunale ha chiesto inoltre che venga specificato chiaramente il destino del Ninfeo storico e delle mura del giardino della Villa e cosa ne sarà degli alberi di Ficus, due in totale. Tutto ciò dovrà inoltre essere posto all’esame della Soprintendenza ai Beni Culturali.
Non solo: i progettisti di Portelli dovranno anche fornire un rapporto sull’aumento del traffico che il nuovo complesso e le nuove attività commerciali porteranno sul territorio, a fronte anche dell’aumento previsto di residenti del 6%. Il progetto dovrà infine fornire una relazione aggiornata relativa al rischio di inondazione per cui l’area è conosciuta, garantendo la tenuta del sistema fognario.