Qualcuno ha scosso il capo, qualcun altro non ha potuto fare a meno di trattenere le lacrime.
Nell’udienza del processo ai fratelli Adrian e Robert Agius e al loro socio Jamie Vella, chi era presente è rimasto turbato non poco dalle parole di alcuni testimoni dell’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia, dilaniata nell’ottobre del 2017 da una bomba che era stata piazzata nell’auto sulla quale viaggiava, una Peugeot 108.
Molto toccante è stata la descrizione offerta da Francis Sant, residente a Bidnija, che ha assistito agli ultimi istanti di vita della coraggiosa reporter.
Sant, che ha già testimoniato in un procedimento separato su ciò che ha visto quel giorno, ha dichiarato che il 16 ottobre di quattro anni fa stava guidando da Tarġa Gap a Bidnija ed era quasi in cima alla collina, quando ha notato una piccola macchina bianca che veniva nella direzione opposta alla sua.
La persona alla guida, ha detto, era in preda al panico.
«Si è fermata a pochi metri di distanza – ha spiegato Sant – Ci sono voluti in tutto pochi secondi. C’è stata una prima scintilla sotto l’auto, come un fuoco d’artificio. Lei si è fatta prendere dal panico ancora di più. Poi l’auto è esplosa all’improvviso. Quella seconda esplosione ha fatto saltare tutto. Ho sentito urlare, urlare. Più tardi mi è stato detto che era la signora Caruana Galizia. L’auto in fiamme è passata pochi metri davanti a me e si è schiantata contro un campo».
Sant ha aggiunto di aver visto arrivare di corsa il figlio di Caruana Galizia che si è quasi lanciato tra le fiamme: «Non poteva parlare, gli ho chiesto se sapeva di chi fosse».
Di ciò che hanno visto sulla scena del delitto hanno parlato anche gli ufficiali della Protezione civile, intervenuti sul posto pochi minuti dopo l’esplosione.
Al processo hanno testimoniato pure diversi residenti di Mosta che vivevano in case affacciate sulla valle di Bidnija, dove viveva la famiglia Caruana Galizia.
In tanti hanno ricordato di aver notato nelle settimane precedenti l’attentato, un’auto bianca parcheggiata per diversi giorni nei pressi dell’abitazione della giornalista.
Dopo quel terribile 16 ottobre del 2017, l’auto bianca non s’è mai più vista.