Dopo quattro giorni di stallo e trattative il Governo maltese permette l’attracco all’Aquarius con l’accordo per la redistribuzione dei 141 migranti tra cinque nazioni europee.
La nave Aquarius, operata dalle ONG Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee, si è trovata nuovamente al centro di un contenzioso diplomatico dopo aver salvato, nel corso di due distinte operazioni, 141 persone al largo della Libia tra cui 67 minori non accompagnati.
I volontari dell’imbarcazione riferiscono di aver contattato tutti i Centri di Coordinamento del Soccorso Marittimo interessati, in primis quelli di Italia e Malta dai quali hanno ricevuto risposta negativa, oltre al Centro di Coordinamento libico che non ha però saputo dare indicazione su dove dirigersi.
Proprio quest’ultimo ha riferito di essere il responsabile del coordinamento, ma di non essere in grado di fornire un “porto sicuro” per completare l’operazione di salvataggio, confermando ancora una volta la complessità e le contraddizioni dell’odierna non-gestione migratoria nel Mediterraneo.
Il «no» spagnolo e il ruolo di Gibilterra
A quello di Italia e Malta si è poi aggiunto il no del governo spagnolo, nonostante la disponibilità ad accogliere i migranti da parte della sindaca di Barcellona, Ada Colau, seguita dagli italiani Luigi De Magistris e Leoluca Orlando, rispettivamente sindaci di Napoli e Palermo.
Nelle ultime ore Gibilterra, territorio d’Oltremare del Regno Unito, è entrata nel rebus diplomatico, chiamata in causa dal Ministro italiano Danilo Toninelli in quanto bandiera battente dell’Aquarius, e quindi, secondo il ministro, responsabile «per la salvaguardia dei naufraghi».
Per tutta risposta, Gibilterra ha replicato annunciando il ritiro della bandiera a partire dal 20 agosto, in quanto l’imbarcazione non disporrebbe delle autorizzazioni necessarie per il salvataggio ma solo per scopi di ricerca, un’accusa analoga a quella rivolta al capitano della Lifeline, attualmente sotto processo a Malta.
Lo sblocco: Malta apre il porto (ma non accoglie)
Poche ore fa lo sblocco dell’empasse annunciato dal Premier maltese Joseph Muscat: all’imbarcazione è stato concesso di entrare e sbarcare a Malta, ma le persone a bordo verranno redistribuite tra Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Spagna.
Inoltre, un’altra buona notizia arriva dalle AFM (Forze Armate Maltesi, ndr), che nella mattinata del 13 agosto hanno salvato 114 persone a bordo di un gommone in difficoltà a circa 53 miglia a sud di Malta.