A Malta la vita di coppia funziona: ci si sposa più che altrove e ci si lascia meno che altrove.
Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat (l’ufficio statistico della UE), l’arcipelago ha registrato, insieme all’Irlanda, il tasso più basso di divorzi tra i Paesi dell’Unione europea: 0,7 “separazioni” ogni 1.000 persone.
Oltre ad avere il numero più contenuto di divorzi, Malta ha il sesto più alto tasso di matrimoni nell’UE: 5,3 ogni 1.000 persone.
Quelle maltesi sono cifre da considerare in controtendenza perché nei Paesi UE il numero di matrimoni continua a diminuire di anno in anno, mentre il tasso di divorzi continua ad aumentare.
Dopo Malta e l’Irlanda, il numero più basso di divorzi è stato registrato in Slovenia (1,2 per 1.000 persone), Italia (1,4 per 1.000 persone) e Croazia (1,5 per 1.000 persone); mentre i tassi di più alti sono stati registrati in Lettonia, Lituania e Lussemburgo (tutti a 3,1 divorzi per 1.000 persone).
Al contrario, i Paesi con il maggior numero di matrimoni rispetto alla popolazione sono stati Cipro (8,9 matrimoni per 1.000 persone), Lituania (7 per 1.000 persone), Lettonia e Ungheria (entrambi a 6,7 matrimoni per 1.000 persone).
Il tasso di matrimoni più basso è stato segnalato in Italia con solo tre ogni 1.000 persone; poi ci sono Portogallo e Slovenia con 3,2 ogni 1.000 persone, seguite da Francia, Spagna e Lussemburgo che hanno avuto tutti circa 3,5 matrimoni ogni 1.000 persone.
Nel 2019, i dati rivelati in Parlamento hanno mostrato che i matrimoni civili erano più numerosi dei matrimoni in chiesa, con 1.423 cerimonie civili tenute rispetto a 1.129 matrimoni in chiesa.
Malta ha introdotto la legislazione sul divorzio nel 2011 a seguito di un referendum.
Lo scorso dicembre la legge è stata modificata per ridurre il tempo necessario per separare una coppia prima di poter ottenere il divorzio.
In precedenza erano quattro anni e ora sono sei mesi se la richiesta è congiunta e un anno se solo una delle parti lo richiede.