L’istituzione di un nuovo ente per la gestione delle aree protette è una mossa che va nella giusta direzione, a condizione che non porti un ulteriore carico di burocrazia e adempimenti per le organizzazioni non governative. Almeno così la pensa Vince Attard, presidente di Nature Trust Malta, e altri due noti ambientalisti come Alan Deidun e Edward Mallia, all’indomani della novità annunciata dal Governo con la presentazione del Budget 2018, accompagnata da sanzioni più elevate per l’abbandono di rifiuti nell’ottica generale di rafforzare le politiche ambientali.
Nonostante finora siano emersi pochi dettagli, sembra che l’agenzia proposta, Ambjent Malta, sarà responsabile dei siti Natura 2000 e promuoverà iniziative per rendere la campagna maltese più accessibile a cittadini ed escursionisti. Avrà anche il compito di promuovere nuove “isole verdi” nelle aree urbane.
L’annuncio del Governo, in un primo momento, aveva sollevato la preoccupazione che la nuova entità duplicasse il lavoro già svolto dall’esistente Environment and Resources Authority, presentandosi come una sovrastruttura priva di funzionalità sostanziali. Invece, come chiarito da un portavoce del ministero dell’Ambiente, secondo la nuova organizzazione l’ERA dovrebbe occuparsi esclusivamente di questioni normative, mentre Ambjent Malta si concentrerebbe sulla parte operativa, con l’obiettivo di promuovere la conservazione, la protezione e la valorizzazione del capitale naturalistico di Malta per le generazioni future, garantendo la diffusione di informazioni e linee guida ambientali di elevata qualità.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Vince Attard, che con la sua associazione gestisce i siti Xrobb l-Għaġin Park a Delimara, Natura 2000 a Pembroke, Il-Magħluq a Marsascala e Il-Ballut a Marsaxlokk, ha espresso il proprio accordo in linea di principio con l’istituzione di Ambjent Malta, purché non sia di ostacolo alle associazioni non governative con l’imposizione di nuove limitazioni e procedimenti burocratici.
Il prof. Deidun, biologo marino, ha invece sottolineato come anche in altri Paesi l’ente di controllo ambientale non si occupi direttamente della gestione delle aree protette, onde evitare possibili conflitti di interesse. E per questo il duplice ruolo di Era e Ambjent Malta darebbe la giusta garanzia di pesi e contrappesi. L’ambientalista Edward Mallia è stato invece più critico nella sua valutazione, auspicando che il nuovo ente non rappresenti soltanto un’occasione per distribuire poltrone e incarichi alla vigilia delle elezioni, o per vincolare la gestione dell’ambiente mettendola alle strette dipendenze del Governo e delle sue politiche.