È ufficialmente online la gara di appalto per la progettazione ingegneristica front-end (FEED) del secondo elettrodotto che collegherà Malta e la Sicilia, lanciata da Interconnect Malta, società di proprietà del governo a cui fa capo il Ministero dell’Energia, delle Imprese e dello Sviluppo Sostenibile.
Il secondo elettrodotto, annunciato nel 2021, costituirà il “gemello” di quello preesistente, entrato in servizio a partire dal 2015, già pronto a sostenere uno sviluppo simile dell’infrastruttura.
I due cavi sottomarini arriveranno a coprire la distanza di 118 chilometri che separa Maghtab da Ragusa; nonostante il sito di installazione sarà lo stesso, gli ingegneri dovranno posizionare il secondo elettrodotto ad una distanza di sicurezza dal primo, per poter evitare complicazioni di qualsiasi natura.
Gli studi ingegneristici, che saranno svolti una volta assegnato l’appalto, rivestiranno un ulteriore ruolo fondamentale per quanto riguarderà la futura gara di appalto per la realizzazione della nuova interconnessione elettrica, che sarà pubblicata entro la fine del 2023.
La realizzazione di un secondo elettrodotto tra Malta e la Sicilia rientra all’interno del piano governativo atto a raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici del 2030, in un quadro che mira, nel lungo periodo, ad una decisa decarbonizzazione del Paese.
Un secondo cavo di questo genere fornirà a Malta dosi massicce di energia proveniente dalla rete europea, consentendo al tempo stesso la possibilità di ottimizzare la produzione interna e ampi ragionamenti sull’uso e sullo sviluppo di energie rinnovabili.
La produzione di energia a livello locale, tramite gli impianti a gas di di Delimara, gestiti da Electrogas e Delimara 3 Power Generation Ltd, sarà così sottoposta ad un tipo di pressione completamente differente rispetto al passato, permettendo una gestione differente a livello economico. La domanda di energia elettrica, difatti, ha subito un aumento verticale e costante negli ultimi anni, con tutte le previsioni che sembrano confermare questa tendenza anche in futuro. L’energia importata dall’UE ha dei costi differenti rispetto alla produzione interna e la capacità di soddisfare tale domanda senza andare in affanno rappresenta un primo obiettivo fondamentale.
Un altro punto interessante, su cui vale la pena soffermarsi, è che il cavo di interconnessione non sarà solamente a senso unico, permettendo a Malta, nel caso di eccessi, di esportare energia in direzione della Sicilia.
Sul tavolo delle future infrastrutture energetiche c’è anche il gasdotto che potrebbe collegare Malta con Gela, sempre sulle coste siciliane, nonostante recentemente l’ente gestore della Riserva del Biviere di Gela abbia esposto un documento in cui sono state evidenziate le criticità preesistenti ed i nuovi dati ottenuti dagli ultimi studi effettuati in merito all’impatto ambientale.