La decisione del governo di riaprire la stagione di cattura dei fringuelli annunciata domenica continua a sollevare polemiche. A questo proposito, il Committee Against Bird Slaughter (CABS), in collaborazione con la polizia, ha dichiarato di aver filmato e fermato sette cacciatori colti in flagranza di reato nelle ultime due settimane. Fiona Burrows, responsabile della sezione Wildlife Crime, ha riferito che l’EPU ha sequestrato 12 reti da cattura e 57 uccelli intrappolati di recente oppure usati come esche vive. Si trattava per lo più di fringuelli, ma vi erano anche merli, tordi e due pettirossi, scoperti in una voliera vicino a Luqa.
Uno degli episodi più clamorosi sembra riguardare un cacciatore che pare aver installato un vasto impianto di cattura all’interno del santuario degli uccelli di Girgenti, a meno di 100 metri da Palazzo Girgenti, residenza ufficiale del Primo Ministro. L’uomo è stato fermato sul posto, e le attrezzature per la cattura insieme a numerosi esemplari vivi sono stati sequestrati. Il bracconiere dovrà rispondere in tribunale per aver catturato uccelli fuori dalla stagione venatoria e per bracconaggio in un’area protetta.
CABS ha duramente criticato l’amministrazione Abela, accusando il Primo Ministro di favorire i cacciatori per ottenere consensi elettorali. «Abela e molti membri del suo gabinetto proteggono e appoggiano da tempo i bracconieri per garantirsi i loro voti. Questa nuova manovra di riaprire la stagione di cattura dei fringuelli dimostra che sono disposti a violare le leggi europee e a rischiare pesanti sanzioni, sacrificando il concetto di scienza indipendente per un gruppo di appassionati che sembrano tenere il governo sotto scacco», ha dichiarato Karl-Heinz Kreutzer, presidente del CABS.
Secondo Kreutzer, il ministro di Gozo Clint Camilleri e il suo Ministero hanno deliberatamente mentito riguardo al valore scientifico del cosiddetto “programma di ricerca” (che il Comitato definisce come “pseudoscienza”), creato unicamente per permettere ai cacciatori di continuare la loro attività e riempire le voliere con specie protette, non per raccogliere dati.
A questo proposito, CABS ha riferito che molti di loro avevano già preparato le reti prima dell’annuncio ufficiale della riapertura della stagione.
La scelta ha suscitato aspre critiche sia da parte degli ambientalisti che di molti cittadini, preoccupati per l’impatto che queste attività stanno avendo sulla fauna selvatica e sulla reputazione internazionale di Malta, come sottolineato anche da BirdLife Malta che lunedì ha chiesto un intervento urgente della Commissione Europea. La caccia e la cattura di specie protette, in violazione delle leggi comunitarie, continuano a essere un tema caldo a Malta, mentre cresce la pressione sul governo.