È stata completata la rigenerazione della Wied Ghajn Rihana a Burmarrad attraverso un intervento finanziato con il supporto del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (EAFRD) ed eseguito da Project Green, che ha consentito alla valle di essere ora protetta dalle inondazioni, e maggiormente accessibile agli agricoltori e ai cittadini.
Le opere hanno incluso il ripristino di 1,2 chilometri di muri a secco, essenziali per ridurre l’erosione del suolo e migliorare l’accesso alla valle. Sono stati inoltre installati griglie e barriere in legno, progettati per proteggere il territorio e agevolare le attività agricole.
Uno degli interventi più significativi è stata la rimozione di circa tre tonnellate di rifiuti abbandonati illegalmente, tra cui serbatoi d’olio, strutture in acciaio, blocchi di cemento, mattonelle rotte e persino sanitari.
Questi lavori di pulizia hanno riportato la valle alle sue condizioni naturali, permettendo al contempo l’eliminazione di specie aliene invasive per far spazio alla piantumazione di 1.400 alberi e arbusti autoctoni che rafforzeranno la biodiversità, migliorando la capacità del terreno di raccogliere l’acqua piovana e contribuendo a mitigare le inondazioni nell’area circostante.
Durante una visita al sito, il ministro dell’Ambiente e dell’Energia e la Pulizia Pubblica, Miriam Dalli, ha affermato che «le valli rappresentano una parte essenziale del nostro ecosistema naturale», pertanto «è davvero un peccato vedere che, nonostante i servizi gratuiti messi a disposizione dal governo e le campagne di sensibilizzazione, alcune persone continuino a scaricare illegalmente rifiuti in questi luoghi».
Beverley Costa, Coo di Project Green, ha sottolineato il valore del progetto, evidenziando l’approccio adottato dall’ente volto ad apportare risultati utili all’ambiente ma anche alla comunità locale.
Joseph Borda, senior project manager di Project Green, ha descritto le metodologie utilizzate per la rigenerazione, spiegando come ogni dettaglio sia stato attentamente pianificato per rispettare le caratteristiche naturali della valle. «L’obiettivo era raggiungere un equilibrio ecologico, rispondendo al contempo alle esigenze di agricoltori e visitatori» ha spiegato Borda.
(cover photo credits: DOI / Jeremy Wonnacott)
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