Cittadini e Ong possono finalmente esultare dopo che l’Environment Planning Review Tribunal ha rifiutato il ricorso degli sviluppatori del progetto di edificazione della baia di Ħondoq ir-Rummien (Qala), ponendo fine alla querelle tra “conservatori” del territorio (tra cui il sindaco di Qala, Paul Buttigieg) e costruttori che volevano trasformare l’area incontaminata a sud di Gozo in una nuova zona residenziale e turistica.
La società Gozo Prestige Hotels da anni aveva pianificato lo sviluppo del sito di 104.000 metri quadrati che comprendeva, tra le altre cose, un hotel di lusso a 5 stelle con 110 camere, 25 ville, 60 appartamenti ed altre abitazioni, con oltre mille parcheggi sotterranei ed un’area che includesse attività commerciali e di pubblico servizio.
Inizialmente il progetto prevedeva anche la realizzazione di un porto turistico comprensivo di circa 100-150 ormeggi, che si scontrò, però, con la Planning Authority che ne bloccò il progetto a seguito delle feroci e compatte proteste dei gozitani in merito all’impatto negativo che lo sviluppo avrebbe avuto nell’area.
Nel 2017 arrivò infine il rifiuto dell’Autorità per la Pianificazione che decise all’unanimità di non concedere l’autorizzazione, nonostante da lì a poco la “battaglia” legale si sarebbe evoluta in una serie di ricorsi presentati dagli sviluppatori, i quali sostenevano fermamente come il loro diritto ad un processo equo fosse stato violato.
In quell’occasione, infatti, Gozo Prestige Hotels contestò di aver avuto a disposizione solamente 15 giorni di tempo per prepararsi alle udienze, lamentandosi di come la deadline fosse troppo ristretta per raccogliere e portare in aula le testimonianze degli esperti che avevano condotto studi a sostegno del progetto.
Il capitolo finale della vicenda è stato scritto proprio nella giornata di giovedì, quando il Tribunale ha votato definitivamente contro il ricorso confermando la scelta dell’Autorità di Pianificazione di respingere la domanda.
Tra i più convinti oppositori al progetto il sindaco di Qala, Paul Buttigieg, che con un filo di commozione ha così commentato ai microfoni dell’Independent la vittoria concretizzatasi ieri:
“Sono molto soddisfatto perché abbiamo raggiunto ciò che volevamo. Dopo aver lavorato per 20 anni, finalmente ci siamo arrivati. Non ho pianto, ma ci è mancato poco”
Tra i festeggiamenti “social” delle ultime ore vi segnaliamo anche il post Facebook dell’ONG Moviment Graffitti, tra le più attive nel seguire il caso nel corso degli anni, e soffermatasi a ringraziare Buttigieg e l’avvocato Claire Bonello per la lotta incessante nella tutela territoriale di Qala.
Alla fine della “saga” a vincere, però, è stata l’opposizione strenuamente portata avanti dai residenti locali e dalle ONG che da circa vent’anni sostengono come la località di Qala rappresenti un patrimonio naturale incontaminato, nonché una popolare destinazione balneare che necessiti di essere salvaguardata dall’enorme quanto discusso moto che ha portato alla progressiva urbanizzazione dell’arcipelago.
E così, a seguito dell’appoggio del Primo Ministro Abela, della proposta lanciata nel 2016 dall’ONG Flimkien Għal Ambjent Aħjar e di tutte le parti attive nella tutela di Qala, possiamo affermare come si sia arenato lo sviluppo urbano dell’area naturale di Ħondoq.
Talvolta la natura si prende qualche piccola rivincita.