È stato inaugurato domenica il rinnovato percorso escursionistico ai Chadwick Lakes, un sentiero di due chilometri immerso nella natura all’interno di un’area ricca di storia, che ospita il bacino idrico più grande del Paese, anch’esso recentemente riqualificato.
Lungo l’itinerario che si estende da Mtarfa a Fiddien, i visitatori hanno potuto apprezzare le dighe e i muri di contenimento freschi di restauro, guidati da pannelli informativi che illustrano l’importanza storica ed ecologica della valle. Presente anche un’area giochi dedicata ai bambini che rende l’area accessibile a persone di tutte le età.
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«Grazie a questo intervento, i Chadwick Lakes ora immagazzinano circa 70 milioni di litri d’acqua a beneficio dei contadini locali e dell’ecosistema circostante», ha affermato il ministro dell’Ambiente e dell’Energia Miriam Dalli, sottolineando l’importanza della conservazione delle risorse idriche per l’agricoltura e la salvaguardia della biodiversità.
Il progetto di riqualificazione – spiega il Ministero – è stato realizzato in collaborazione con Infrastructure Malta, l’Environment and Resources Authority, la Superintendence of Cultural Heritage e l’Energy and Water Agency, ed ha trasformato «questa fonte vitale d’acqua, che contribuì in passato alla progettazione dell’acquedotto di Wignacourt a Valletta e alle prime iniziative di approvvigionamento idrico di Sir Osbert Chadwick, in un “centro ecologico” accessibile e vivace».
Manuel Sapiano, Ceo dell’Energy & Water Agency, ha illustrato le attività di restauro che hanno interessato la zona, tra cui la rimozione di specie invasive e il reinserimento di quelle autoctone, così come la rimozione di detriti e sedimenti dai bacini. Attività che, oltre a favorire il ripristino dell’equilibrio naturale della valle “abitata” da uccelli di varie specie e da una fiorente popolazione di rana dipinta, l’unico anfibio nativo delle isole maltesi, hanno anche incrementato la capacità di raccolta delle acque piovane, garantendo una fornitura sostenibile sia per la natura che per l’agricoltura.
(cover photo credits: DOI / Alan Saliba)
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