Sette Ong ambientaliste stanno esortando il pubblico ad opporsi al progetto presentato da Hili Group, che prevede la costruzione di un complesso di ville sull’isola di Comino come parte del nuovo “Comino Hotel”. Le obiezioni alla richiesta di sviluppo edilizio in questione (PA/4777/20), possono essere presentate alla Planning Authority entro il 23 gennaio attraverso questo modulo online.
Attualmente al vaglio dell’Autorità per l’urbanistica, il progetto prevede la riqualificazione del sito dell’ex “Comino Hotel”, compresa la sostituzione dei nove bungalow abbandonati attualmente nella baia di Santa Marija, con un complesso molto più ampio, composto da 19 ville, minimarket e vari servizi annessi, in quello che «potrebbe diventare un “villaggio di Comino” composto da residenze permanenti attraverso l’uso di “sotterfugi” legali» affermano le Ong.
Comino è designata come area di conservazione rurale, riserva naturale, zona speciale di protezione e conservazione, area di importanza UE ed internazionale per volatili e biodiversità (IBA), sito Natura 2000, classificato come “Dark Sky” del patrimonio culturale del Paese. Per queste ragioni, le Organizzazioni fanno sapere che «lo sviluppo proposto non è compatibile con nessuno di questi riconoscimenti, ed è stato descritto come “mostruoso” e una “occupazione furtiva” di quest’isola che dovrebbe essere tenuta in custodia affinché tutti i residenti maltesi e gozitani possano goderne».
L’afflusso di mezzi pesanti, materiali da costruzione e forza lavoro provocherebbe un impatto ambientale enorme, oltre alla distruzione irreversibile dell’habitat naturale e dei terreni circostanti, sottolineano gli attivisti, aggiungendo che «vi sono anche gravi preoccupazioni per l’aumento del traffico introdotto nell’area e per la gestione e il trattamento delle forniture e della spazzatura, che portano a un aumento di parassiti e rifiuti che sono direttamente dannosi per il delicato ecosistema locale».
Le sette Ong hanno dichiarato che l’approvazione del progetto da parte dell’ERA è attualmente oggetto di ricorso presso il Planning Tribunal (EPRT) da parte di diverse organizzazioni.
«È scioccante che un tale progetto sia persino preso in considerazione. Il pubblico dovrebbe cogliere l’opportunità per esprimere la propria frustrazione per questo sviluppo e ricordare alla Planning Authority che il suo dovere non spetta ai costruttori ed alle grandi imprese, ma verso il bene superiore “a nome della comunità per fornire un ambiente equilibrato e sostenibile”, come da loro dichiarazione d’intenti».
Le Organizzazioni che presentano obiezione al progetto PA/4777/20 sono BirdLife Malta, Din l-Art Ħelwa, Flimkien għal Ambjent Aħjar, Friends of the Earth Malta, Moviment Graffitti, Nature Trust Malta – FEE e Ramblers’ Association of Malta.