Il progetto per il gasdotto che collegherebbe Malta e la Sicilia, in particolare Gela, approvato già quattro anni fa, è finito sotto i riflettori a seguito di alcune analisi e considerazioni di natura ambientale.
Come riporta il portale Meridionews, l’ente gestore della Riserva del Biviere di Gela ha inviato al Ministero per la Transizione Ecologica, per conto della regione Sicilia, un documento in cui vengono manifestate le criticità preesistenti ed i nuovi dati ottenuti dagli ultimi studi effettuati.
Sin dalla presentazione del progetto le preoccupazioni di carattere ambientale furono subito manifestate: oltre al gasdotto, l’area di Gela è sottoposta a grandi pressioni di tipo industriale sin da metà degli anni novanta, delineando una situazione in cui il conseguente impatto ambientale non può essere messo in secondo piano.
La piana e parte del golfo di Gela, inoltre, fanno parte della Rete Natura 2000, un sito tutelato dall’Unione Europea e parte del gasdotto passerebbe proprio all’interno di questa zona.
Per definire ulteriormente la situazione nel mese di gennaio, la regione Sicilia ha richiesto degli studi approfonditi sullo stato di salute degli ecosistemi marini e dei fondali: campionamenti nell’area di Gela hanno rilevato la presenza di particolari concentrazioni di Uranio 238 (conosciuto comunemente come Uranio impoverito) e Torio 234, entrambi pericolosi per la salute; nei campioni di pesce sono state trovate tracce di metilmercurio ed arsenico; nei crostacei cadmio e piombo.
«Valutato il cumulo degli impatti si ritiene che il progetto debba tenere in considerazione altri tracciati», sarebbe questa in definitiva l’opinione dell’ente gestore della Riserva del Biviere che propone anche, nel caso in cui questa segnalazione non venga accolta, l’ideazione di progetti destinati al restauro ambientale.
Gli studi forniti e le preoccupazioni manifestate non hanno comunque effetto vincolante; la gestione definitiva del progetto resta saldamente in mano al governo maltese e a quello italiano. Inoltre il tracciato che delinea Gela come termine ultimo era stato considerato il più facilmente percorribile sin dall’inizio.