Carenza di materie prime, surriscaldamento globale, epidemie, plastiche nei mari e molti altri campanelli d’allarme hanno condotto verso una presa di coscienza globale per cercare di andare maggiormente incontro ad una maggiore ecosostenibilità per il nostro Pianeta.
In tal ottica anche Malta, perennemente alla ricerca di un rinnovamento energetico che possa rivoluzionare differenti settori merceologici, ha iniziato ad investire verso questa direzione come nel caso dell’introduzione degli autobus “green” a zero emissioni, o ancora, nello sviluppo dei seabins utilizzati per ripulire le acque maltesi.
Sempre dal settore dei trasporti arriva una novità proveniente dal Gruppo Grimaldi. Infatti, l’azienda presente nell’arcipelago da circa sessant’anni, attraverso la la fondazione Malta Motorways of the Sea (MMOS) Ltd, attualmente gestore di un servizio regolare tra Malta e l’Italia continentale, nella giornata di lunedì ha presentato Eco-Malta, una delle più grandi ed ecofriendly navi ro-ro al mondo, con una capacità di trasporto da oltre 500 semirimorchi. Parola d’ordine? Ecosostenibilità.
Inoltre, questo speciale traghetto è in grado di dimezzare le emissioni di CO2 in navigazione e di azzerarle mentre è ferma in porto: durante la sosta in banchina, infatti, Eco-Malta è in grado di sfruttare l’energia elettrica immagazzinata dalle batterie al litio dalla potenza totale di 5MWh e ricaricarsi durante la fase di crociera grazie ad uno shaft generator ed ai 350 m2 di pannelli solari presenti a bordo.
Infine, grazie ai motori di ultima generazione controllati elettronicamente e all’impianto di depurazione dei gas di scarico per l’abbattimento delle emissioni di zolfo e particolato, questa nave-traghetto Roll-on/roll-off è ai vertici della categoria amante dell’ecosostenibilità.
Un ulteriore passo che potrebbe aiutare Malta a guadagnare posizioni rispetto al 97° posto su 165 Paesi nell’indice di sviluppo sostenibile (SDI), che misura l’efficienza ecologica dello sviluppo umano in tutte le nazioni, confrontando il peso totale del materiale estratto e consumato, nonché le emissioni di CO2 coinvolte nella produzione e spedizione di merci in tutto il mondo.
Attualmente, Malta, rispetto ai Paesi di dimensioni simili, ha un’elevata impronta materiale risultando al terzo posto tra i microstati inseriti dopo Islanda (33,94 tonnellate) e le Seychelles (22,07 tonnellate).
L’aspetto positivo è che le isole maltesi emettono alcuni dei livelli più bassi di CO2 pro capite, con 5,43 tonnellate “emesse” a persona e con l’ambizioso obiettivo di ridurre le proprie dispersioni di carbonio del 55% entro il 2030.
Questa notizia lascia un briciolo di speranza agli abitanti dell’arcipelago maggiormente sensibili al tema green, dopo che nei giorni scorsi si sono dovuti movimentare per protestare contro la realizzazione della stazione di servizio che impensierirebbe le aree verdi baciate dal piccolo Parco Naturale di Gzira, uno dei pochi ormai rimasti nella zona.