Centoquaranta sacchi per un totale di 2,3 tonnellate: questi i numeri della montagna di rifiuti raccolti in sole cinque ore lo scorso fine settimana a Comino dai volontari delle quattro Ong ambientaliste Nadur Nadif, Din l-Art Ħelwa, The Cast-Out Project e 7R Lifestyles Malta. L’iniziativa ha avuto un duplice obiettivo, quello di ripulire la zona e sensibilizzare sul rispetto per l’ambiente.
In un comunicato congiunto pubblicato su Facebook da “Nadur Nadif”, le Ong coinvolte nella raccolta si dicono “sconvolte” per l’enorme quantità di immondizia rilevata in una zona considerata tra le più belle di tutta Malta.
Pur riconoscendo gli sforzi del governo per mantenere pulita l’area, sostengono che a influire in negativo sia l’assenza di una seria vigilanza ambientale.
«Anche se siamo entusiasti del successo di questo evento, l’oscena quantità di rifiuti che abbiamo raccolto è scioccante» scrivono i volontari, sottolineando che «le precedenti iniziative di un certo numero di agenzie governative sono mancate» e che «c’è ancora molto altro lavoro da fare a Comino».
Tutto ciò è infatti avvenuto nonostante il governo maltese stia pagando lo stipendio a 15 persone incaricate di vigilare e tenere pulita la zona a tempo pieno, spiega Times of Malta, in netto aumento rispetto ai soli 3 addetti alla mansione nel 2015. A questi lavoratori, che risultano essere alle dipendenze del Ministero di Gozo, andrebbero aggiunti quelli incaricati dal Ministero del Turismo, malgrado non sia stata resa nota l’entità della forza lavoro impiegata per mantenere il decoro urbano a Comino.
«Crediamo che ci sia bisogno di un’EPU (Unità Protezione Ambientale) e Ranger ambientali di stanza su Comino, insieme a maggiori investimenti nel reparto pulizia, e nelle forze di polizia» suggeriscono le Ong che, a fronte della situazione, chiedono a gran voce che le autorità agiscano per arginare il problema, consapevoli però che le responsabilità vadano cercate anche altrove:
«Chiediamo ai turisti e ai visitatori di essere più responsabili delle proprie azioni. Tutti devono contribuire a proteggere le nostre isole, mantenendole pulite e smaltendo responsabilmente i rifiuti. Inoltre, organizzare piccole pulizie in giro per l’isola sicuramente non farebbe male. Dobbiamo essere la soluzione alla conservazione dei nostri luoghi, non il problema».