Il Mar Mediterraneo potrà presto ritornare a “respirare”. A partire dal 1 maggio del 2025, infatti, tutte le navi che vi transiteranno, dovranno passare a carburanti più puliti, con un minor contenuto di zolfo. Una scelta importante questa, intrapresa dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) in un recente incontro tenutosi a Londra, nel corso del quale il così detto Mare Nostrum è stato designato “Area di Controllo delle Emissioni di zolfo” (SECA).
Reagendo alla notizia, BirdLife Malta, la più antica Ong ambientalista dell’arcipelago, insieme al suo partner tedesco BirdLife NABU e ad una serie di altre associazioni presenti nel bacino del Mediterraneo, ha affermato di aver esercitato pressione e sensibilizzato gli addetti ai lavori per anni affinché tale provvedimento venisse adottato il prima possibile.
Anche se a decine di miglia dalla costa, l’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi viene trasportato dal vento sulla terraferma, peggiorando inevitabilmente la qualità dell’aria che viene respirata. Le emissioni navali soffocano poi le città portuali danneggiando la salute di chi vi abita. Il passaggio all’utilizzo di carburanti privi di zolfo, contribuirà quindi ad avere una migliore qualità dell’aria per le ben 150 milioni di persone che oggi vivono nella regione mediterranea.
«Anche se apprezziamo la volontà dei Paesi del Mediterraneo di migliorare il settore marittimo istituendo la SECA, è fondamentale continuare il lavoro in questa direzione designando anche un’Area di Controllo delle Emissioni per l’Azoto (NECA) che è uno dei principali contributori delle emissioni di gas serra, essendo questi anche dannosi per la salute umana e l’ambiente», ha affermato BirdLife Malta in una sua recente nota.
Quest’ultima che opera nel territorio dal 1962 e che lavora incessantemente per la conservazione della biodiversità globale e la sostenibilità delle risorse naturali, ha invitato inoltre le autorità maltesi ad intensificare tale “spinta” rivolta alla salvaguardia del clima, essendo l’arcipelago nel bel mezzo di una delle rotte marittime più trafficate del mondo: «Sostenere un’area di controllo delle emissioni di azoto, finalizzare la fornitura di elettricità da terra alle navi al Grand Harbour e considerare l’elettrificazione dei sistemi di traghetti sono tra le misure da sostenere».
Una svolta importante questa, che contribuirà a preservare il Mediterraneo, da sempre strategico crocevia di numerose civiltà che si affacciano su di esso.