Martedì sera un gruppo composto da cinque esemplari di biancone, una delle specie protette, è stato preso di mira dai bracconieri mentre sorvolava le Victoria Lines, in un nuovo episodio di caccia illegale che ha messo in allarme gli ambientalisti. BirdLife Malta, presente sul posto, ha seguito i rapaci nel disperato tentativo di proteggerli, ma uno di loro è stato abbattuto vicino a Bingemma. Altri colpi sono stati esplosi anche nelle località di Tas-Santi, Dwejra e Mtarfa fino a tarda sera, mentre gli uccelli cercavano un luogo dove trovare rifugio per la notte.
Le riprese video registrate a Bingemma sono state consegnate alla polizia che ha identificato il cacciatore responsabile dell’accaduto, risultato essere lo stesso soggetto coinvolto in un altro episodio di bracconaggio avvenuto durante la chiusura della stagione venatoria ad agosto. Parallelamente, alle autorità sono state fornite informazioni circa un secondo episodio di caccia illegale utili a dare il via ad ulteriori indagini.
Mercoledì mattina, solo due dei cinque bianconi sono stati avvistati mentre sorvolavano i cieli nella zona settentrionale dell’isola, lasciando ad intendere che i restanti componenti del gruppo siano stati abbattuti o dispersi. «Nonostante l’alta stagione migratoria, solo due unità dell’EPU (Environmental Protection Unit) erano operative sull’isola, con una sola unità spesso incapace di gestire tutte le segnalazioni di caccia illegale che continuano a pervenire» ha affermato BirdLife Malta denunciando la situazione ed attribuendo la responsabilità al governo per la mancanza di controlli adeguati sulla caccia.
«Migliaia di uccelli protetti finiscono nelle collezioni dei tassidermisti senza che nessuno verifichi la loro provenienza» ha affermato l’associazione, «Le recenti modifiche che facilitano il trasferimento di questi esemplari hanno riacceso la richiesta dei “trofei da caccia”, rendendo i rapaci come i bianconi bersagli ambiti dai cacciatori e tassidermisti».
La Ong ha inoltre criticato il ministro di Gozo nonchè della caccia, Clint Camilleri, ritenendolo politicamente responsabile per aver autorizzato l’apertura della stagione venatoria senza adeguate risorse di sorveglianza: «È inaccettabile che un cacciatore, già colto in flagrante un mese fa per un episodio di bracconaggio, possa continuare a compiere crimini contro la fauna selvatica, decimando specie protette». Dito puntato anche contro le federazioni della caccia, «per non aver preso provvedimenti contro tali atti da parte dei loro membri».
I bianconi, che transitano a Malta in gruppi ridotti solo una volta l’anno, tra settembre e novembre, sono particolarmente vulnerabili poiché prede ambite dai cacciatori collezionisti ed appassionati di tassidermia che non esitano ad aprire il fuoco appena fanno la loro apparizione sull’isola. Nel 2015, l’orario di chiusura della caccia, precedentemente fissato alle 15:00 per proteggere l’arrivo dei rapaci, è stato esteso alle 19:00, consentendo così ai cacciatori di sfruttare l’ora del tramonto, proprio quando questi uccelli di specie protetta cercano un posto dove posarsi.