Un numero considerevole di associazioni di residenti si è dato appuntamento domenica 7 luglio a Zurrieq per lanciare un appello rivolto al governo affinchè metta in atto una revisione dei piani e delle politiche urbanistiche che tenga conto delle realtà attuali affrontate dai cittadini. Durante la conferenza stampa, il collettivo ha chiesto una moratoria immediata su tutte le aree di razionalizzazione e un congelamento delle domande di costruzione attualmente in sospeso fino a quando non saranno effettuati nuovi studi aggiornati.
«Non possiamo più dipendere da piani scritti nel 2006, che hanno permesso di costruire su vaste aree agricole, a volte includendo anche terreni pubblici, quasi vent’anni dopo. L’esercizio di razionalizzazione ha avuto effetti disastrosi sulle nostre località, comportando la distruzione delle zone cuscinetto tra i paesi, la perdita di terreni agricoli e spazi verdi. Questo ha solo favorito gli speculatori di terreni», hanno dichiarato i gruppi in un comunicato.
I relatori di varie località hanno concordato che qualsiasi riscrittura delle leggi urbanistiche dovrebbe dare priorità alle esigenze dei residenti di tutta Malta e basarsi sulle realtà attuali. Hanno anche criticato le proposte di emendamento alla politica DC15, che permetterebbero di costruire ulteriori piani in molte aree di Malta, andando contro le richieste del pubblico e della società civile per una riduzione dell’attività edilizia.
«Ci sono disposizioni già presenti nei piani urbanistici attuali che dovrebbero essere rispettate, tuttavia le politiche e le linee guida urbanistiche – spesso introdotte di nascosto – hanno avuto impatti negativi sull’interpretazione di questi piani e hanno bypassato il processo di pianificazione strategica precedentemente stabilito. La responsabilità di ciò ricade sulle autorità e sui rispettivi vertici, che hanno deliberatamente mal interpretato i piani locali e le politiche secondarie per favorire più costruzioni», hanno dichiarato le associazioni.
I residenti di Zurrieq, Qrendi, Safi, Siggiewi, Marsascala, Zejtun e Birzebbugia hanno parlato di come questa situazione abbia avuto un profondo impatto sulle loro località, portando una serie di sfide che hanno lasciato i cittadini soli e frustrati, impattando negativamente sulla qualità di vita.
La conferenza è stata introdotta da Matthew Borg, tesoriere del gruppo attivista Il-Kollettiv, e ha visto gli interventi di Justin Attard (Ghaqda Residenti taz-Zurrieq), Perit Jorge Spiteri (Residenti Hal Safi), Adriana Cassar Camilleri (Residenti tal-Qrendi), Perit Ruben Abela (Wirt iz-Zejtun), Jacqueline Rotin (Marsaskala Residents Network), Andre Schembri (Ghaqda Storja u Kultura Birzebbugia) e Russell Attard (Siggiwin Niehdu Azzjoni).
Abela, architetto ed ex funzionario MEPA al tempo in cui furono redatti i piani urbanistici, ha affermato che il lavoro svolto dai professionisti nel 2006 è stato rovinato dall’interferenza politica causando una perdita di “potere” della Planning Authority che ora non può più agire senza il “benestare politico”. A Zejtun, la promessa di un nuovo piano urbanistico non si è mai concretizzata e, sempre secondo Abela, un’errata interpretazione della policy DC2015 porterà a un aumento dell’urbanizzazione.
Jorge Spiteri, architetto ed ex funzionario della Planning Authority, ha dichiarato che i piani urbanistici sono solitamente rivisti ogni dieci anni, anche se l’attuale risulta in vigore dal 2006. Portando ad esempio delle richieste “fuorvianti” avanzate da alcuni costruttori di rilievo sull’isola per ottenere permessi in modo subdolo (come la pratica di suddividere grandi sviluppi edilizi in tante singole richieste), Spiteri ha inoltre chiesto una moratoria sulle nuove concessioni che scoraggi ulteriori speculazioni edilizie.
Justin Attard della Ghaqda Residenti taz-Zurrieq ha dichiarato che da quando l’associazione è stata fondata un anno fa per combattere una richiesta di rizonizzazione a Nigret, i membri hanno iniziato a scoprire la vera entità dei danni causati dal piano urbanistico locale e dal suo esercizio di razionalizzazione. Una speculazione che ha causato “problemi incommensurabili” ai residenti, in particolare a Nigret e tal-Bebbux. Attard ha avvertito che se le zone di razionalizzazione intorno a Zurrieq saranno tutte urbanizzate, il paese perderà per sempre la sua “anima”.
Jacqueline Rotin, a nome del Marsaskala Residents Network, ha affermato che sono necessarie normative per garantire che le costruzioni edili non rovinino la qualità della vita dei residenti e l’ambiente stesso. Ha aggiunto che il piano urbanistico per Marsascala ha “imbruttito” la cittadina, e che l’associazione sta facendo pressioni affinchè vengano apportati dei cambiamenti come accaduto per il progetto del porto turistico, ora accantonato dopo le numerose manifestazioni di dissenso.
Rotin ha citato un sondaggio compilato dall’associazione, in cui si afferma che i residenti reputano “stressante” la vita a Marsascala, e che la maggior parte di loro ritiene che la baia dovrebbe essere protetta e i progetti edilizi realizzati in maniera sostenibile.
Russell Attard di Siggiwin Niehdu Azzjoni ha affermato che le normative edilizie hanno “imbruttito” la località di Siggiewi, ora caratterizzata da numerosi “muraglioni” di cemento con centinaia di appartamenti in completo contrasto con l’ambiente circostante. Ha inoltre sottolineato che non solo il patrimonio può essere ereditato, ma anche i danni stessi.
Andre Schembri, segretario della Ghaqda Storja u Kultura Birzebbugia, ha affermato che la mancanza di pianificazione ha generato un incremento dell’urbanizzazione della cittadina, con un impatto significativo sul traffico e sui parcheggi, oltre ad una mancanza di spazi all’aperto per i cittadini. Ha chiesto una revisione dei piano urbanistico dell’area industriale di Hal Far, dove i terreni agricoli sono minacciati dall’espansione della zona industriale, incluso Wied Znuber.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche gruppi di residenti di Marsa, Swatar, Sliema, Imqabba e Marsaxlokk. È stata inoltre sostenuta dai residenti di Valletta e dall’Ong Din l-Art Helwa, impegnata in una campagna contro gli emendamenti alla policy DC15.
I gruppi hanno dichiarato che diffonderanno una serie di richieste per la revisione dei piani urbanistici nelle prossime settimane e hanno chiesto alle autorità di consultare le associazioni di residenti sulle decisioni che li riguardano direttamente.