BirdLife Malta, ONG impegnata nella protezione e conservazione degli uccelli selvatici e dei loro habitat, ha mosso un’azione legale contro il ministro di Gozo, il Ministro dell’Ambiente, l’Unità di regolamentazione degli uccelli selvatici (WBRU) e l’Autorità per le Risorse Ambientali (ERA) chiedendo al Tribunale di Malta la revoca della legge quadro che consente la cattura illegale di fringuelli per “ricerca scientifica”.
La nuova norma, introdotta solo una settimana dopo l’abrogazione di una legge che consentiva la cattura dei volatili protetti per fini scientifici, ha dato il via alla cattura illegale dei fringuelli selvatici celata dietro la “ricerca scientifica”.
Secondo l’Associazione, la stagione di caccia autunnale di quest’anno è il secondo tentativo di Malta per giustificare la cattura di fringuelli protetti, dopo che lo scorso anno la Comunità Europea ha aperto una procedura di infrazione nei sui confronti.
Sebbene l’Unità per la regolamentazione degli uccelli selvatici abbia tentato di fornire delle giustificazioni spiegando che la caccia persegue scopi scientifici, Bruxelles ha risposto con un secondo avvertimento chiedendo lo stop definitivo di tale pratica.
Nell’ottobre scorso, BirdLife aveva divulgato importanti novità circa l’abrogazione della legge che consentiva la caccia, a seguito della comunicazione da parte del Comitato ORNIS di non aprire la stagione venatoria in virtù delle raccomandazioni europee.
Nonostante ciò il Governo aveva ugualmente deciso di proseguire nel progetto, con un cambio di rotta avvenuto a poche ore dall’inaugurazione della stagione di caccia, in deroga alla legge che ne vietava la cattura e senza rispettare l’obbligo normativo di quattro settimane per consentire la consultazione pubblica.
A valle di queste motivazioni, la dottoressa Claire Bonello, per conto di BirdLife, ha quindi mosso un’azione legale contro il ministro di Gozo, Clint Camilleri, accusandolo di aver eluso i principi previsti dall’Environment Protection Act di Malta relativamente alla consultazione pubblica, richiedendo quindi la revoca di tale legge.
L’amministratore delegato di BirdLife, Mark Sultana, ha dichiarato: «nessuno è al di sopra della Legge e sia il Ministro dell’Ambiente che il Ministro di Gozo devono rispettarla. Crediamo che emanando una norma senza un periodo di consultazione pubblica abbiano violato la legge, in quanto ai cittadini non è stata data la possibilità di essere consultati, nonostante sia previsto dai regolamenti stessi».
«Nella situazione attuale – si legge dal Comunicato di BirdLife – la legge ha trasformato 2.500 cacciatori in “ricercatori” autorizzati, che mettono in atto tale pratica ovunque, sia su terreni privati che su siti di proprietà del Governo, nondimeno su quelli protetti Natura 2000».
La caccia indiscriminata ai fringuelli sta provocando l’uccisione di migliaia di animali catturati per la “ricerca”. Nelle ultime settimane, l’ONG ha segnalato alla polizia varie attività illegali ed insieme al Committee Against Bird Slaughter (CABS) ha contribuito alla confisca di oltre cinquecento fringuelli dall’inizio della stagione.
Nelle scorse settimane, BirdLife Malta ha condiviso le sue preoccupazioni con la Commissione Europea, chiedendo che venga richiesto un rinvio dinnanzi alla Corte di Giustizia Europea (ECJ).
«Le azioni del Governo nell’emanare la legislazione senza il processo di consultazione pubblica obbligatoria e la sua insistenza nel continuare a deridere la ricerca scientifica con l’uccisione di migliaia di uccelli protetti, è un chiaro segno che l’UE dovrebbe intervenire e regolare la conformità di Malta alla direttiva europea sugli uccelli una volta di nuovo alla Corte di giustizia» conclude il portavoce di BirdLife.