La stagione della caccia primaverile si è appena conclusa e, secondo quanto riportato dalla ONG BirdLife Malta, sembra che ancora una volta sia stata caratterizzata da episodi di illegalità, soprattutto per quanto riguarda la cattura di uccelli protetti tra cui la tortora europea.
Molti cacciatori sarebbero stati colti in flagrante mentre infrangevano la legge utilizzando richiami elettronici e cacciando tortore durante la prima settimana di stagione venatoria, quando il “via libera” alla cattura era valido solo per la quaglia.
Le prede catturate sarebbero poi state dichiarate come esemplari allevati in cattività, così da mascherare gli effetti dell’attività venatoria sulla biodiversità.
Gli uccelli colpiti illegalmente e recuperati dall’associazione e dalle forze dell’ordine sono solo i pochi esemplari che i cacciatori non sono riusciti a riscattare per tempo dai terreni; un’osservazione che potrebbe quindi dare spazio a numeri ben più importanti di quelli riportati.
«Mentre oltre 8.000 cacciatori hanno ricevuto una licenza per esercitarsi per tre settimane di stagione venatoria, migliaia di uccelli protetti sono stati massacrati per essere aggiunti alle collezioni personali degli appassionati di tassidermia, protetti dalle amnistie del 1997 e del 2003; una pratica ulteriormente ravvivata grazie a recenti cambiamenti nella legislazione emessi prima delle ultime elezioni, mentre la Wild Birds Regulation Unit (WBRU) rimane uno spettatore piuttosto che un regolatore di questo commercio illegale di fauna selvatica» si legge nel comunicato diffuso dalla ONG.
Nel lasso di tempo che va dal 10 al 30 aprile, BirdLife Malta ha dichiarato di aver recuperato un totale di 18 esemplari uccisi appartenenti a 15 specie protette, mentre l’Unità di Protezione Ambientale (EPU) ha recuperato altre 16 vittime della caccia illegale.
Le attività di caccia della stagione venatoria primaverile sono state monitorate da tre squadre di volontari al giorno, schierati in diversi punti di osservazione tra Malta e Gozo. Il video-riassunto pubblicato dall’associazione mostra alcuni degli oltre 208 episodi di caccia illegale registrati nei venti giorni di osservazione.
«La mancanza di controllo sulle attività di caccia e l’impunità della comunità venatoria è stata dimostrata quest’anno attraverso nuovi fenomeni come l’adescamento e l’uccisione di succiacapre, l’adescamento di tortore con richiami elettronici così come la caccia alle tortore prima del giorno prestabilito» ha affermato la ONG.
I dati degli ultimi cinque anni messi a confronto con quelli dal 2013 al 2017 riportano segnali preoccupanti, registrando un’allarmante impennata di uccelli abbattuti illegalmente che quasi triplica i numeri precedenti.
«Malta si è scrollata di dosso le richieste degli Stati membri dell’UE e della Commissione europea di non aprire una stagione di caccia primaverile alla tortora. Sembra quindi, come ci si aspettava, che l’esame della deroga da parte della CE potrebbe presto prendere il via, poiché questo è l’unico rimedio per evitare che si ripeta l’anno prossimo» conclude il comunicato di BirdLife Malta.