A una settimana e mezzo dalle elezioni generali, lo scorso mercoledì il Comitato ORNIS, composto da consiglieri governativi chiamati ad esprimersi su questioni relative la conservazione degli uccelli selvatici, ha votato a favore per la revoca della moratoria sulla caccia primaverile alle tortore.
Una scelta che ha mandato su tutte le furie la ONG BirdLife, che ha minacciato importanti campagne legali pur di fermare eventuali decisioni “scandalose” prese dal governo in piena campagna elettorale, definendo il Comitato ORNIS “una farsa, uno strumento politico nelle mani del governo”, che ha ignorato i principi giuridici stabiliti dalle direttive europee e qualsiasi dato ed argomento scientifico.
Attraverso una conferenza stampa i vertici dell’Organizzazione hanno fatto sapere che «verranno prese tutte le misure necessarie per informare la Commissione Europea sui dettagli di come il Primo Ministro Robert Abela, alla vigilia di un’elezione generale, ha fatto di tutto per ignorare gli obblighi del Paese in termini di ambiente naturale e caccia. Insisteremo inoltre affinchè la Commissione acceleri le procedure d’infrazione contro Malta sulla caccia primaverile».
Secondo la ONG, la riunione del Comitato ORNIS avrebbe dovuto prendere decisioni non solo in merito alla stagione di caccia primaverile alla tortora, ma anche sulle modifiche alla legge per la tassidermia. «Ma, sorprendentemente, solo poche ore prima della riunione, il governo ha pubblicato un avviso legale che ha visto concedere un’amnistia a tutti coloro che possiedono o hanno ricevuto uccelli impagliati».
Nel corso dell’incontro parrebbe inoltre che non sia stato presentato nessun argomento valido o scientifico che giustifichi l’apertura di una stagione di caccia primaverile per la tortora europea, una specie in pericolo di estinzione.
«Questi fatti mostrano chiaramente come il Primo Ministro Robert Abela sia determinato a smantellare tutto ciò che è stato fatto dai suoi predecessori per quanto riguarda la caccia e la cattura. La politica di questo governo guidato da Abela è solo quella di placare i cacciatori e conquistare i loro voti con decisioni preelettorali. Tutto ciò avviene quando il governo sa che la Commissione europea fermerà Malta in questo senso e sa anche che la maggioranza del pubblico di tutto lo spettro politico vuole che che l’ambiente naturale di Malta sia protetto e che la caccia sia controllata» ha affermato la storica organizzazione ambientalista in una nota, sottolineando che «In un momento in cui il nostro Paese ha bisogno di essere equo e giusto verso la protezione dell’ambiente, il premier Abela ci sta riportando indietro nel tempo con le sue decisioni sulla politica ambientale».
BirdLife si prepara quindi a contrastare la posizione intrapresa dal governo, ed ha fatto sapere che lo farà chiedendo appoggio e sostegno ai partner internazionali, valutando azioni legali affinchè le decisioni del governo siano contestate nei tribunali locali ed impegnandosi a riaprire quanto prima la discussione attraverso un referendum abrogativo sulla caccia.