Una specie ritenuta vulnerabile e quindi a rischio estinzione è stata presa di mira da alcuni cacciatori a dir poco “spregiudicati” e sprezzanti delle disposizioni in vigore, che negli ultimi giorni sembrano aver aperto la caccia primaverile alla tortora nonostante il governo non abbia ancora dato il via all’apertura della stagione venatoria della specie, dopo l’ordinanza di ingiunzione interdittiva presentata da BirdLife ad inizio mese.
Secondo quanto riportato dal Committee Against Bird Slaughter (CABS), nell’ultima settimana, infatti, “centinaia” di cacciatori sarebbero stati immortalati appostati vicino a delle aree boschive sparpagliate tra Malta e Gozo, luoghi solitamente abitati dalle tortore.
Come specificato dal Comitato, attualmente, l’unica specie che può esser cacciata legalmente è la quaglia, uccello che vive esclusivamente su aree pianeggianti vicino ai campi coltivati di fieno e cereali, nei terreni aperti con bassa vegetazione.
«Il gran numero di colpi di arma da fuoco sparati in queste aree boschive ci fa temere che una quantità significativa della “quota” pianificata per le tortore sia già stata esaurita prima ancora dell’inizio della stagione» ha affermato Axel Hirschfeld, addetto stampa del CABS, aggiungendo: «Questi individui vogliono chiaramente uccidere tortore o altre specie protette, ma sicuramente non quaglie. Alcuni di loro sono stati osservati indossare mascherine per evitare l’identificazione».
Karl-Heinz Kreutzer, Presidente dell’associazione, ha apertamente accusato il governo e il Comitato Ornis, di trascurare deliberatamente la scienza e il buon senso per «soddisfare i membri di un “gruppo di pressione” il cui unico scopo è esaudire le proprie egoistiche passioni uccidendo quanti più uccelli possibile», invitando inoltre i cacciatori in questione ad astenersi da tali pratiche non solo in primavera, ma anche nella stagione autunnale, indipendentemente dalla decisione che verrà presa in tribunale.
«Tutti gli studi disponibili mostrano chiaramente che la tortora europea si sta rapidamente dirigendo verso l’estinzione. Mentre la maggior parte dei paesi dell’UE – tra cui Spagna e Francia – ne ha tratto le conseguenze e ha sospeso la caccia alla tortora per tutto l’anno, il governo di Valletta continua a difendere l’indifendibile per compiacere il proprio elettorato armato con questo tipo di eco-corruzione» ha concluso Kreutzer.