Prosegue il polverone innalzato a inizio settimana dopo la decisione delle autorità competenti di sradicare gli storici ficus (già potati delle loro chiome) che non solo da mezzo secolo adornavano l’area attorno alla Rotunda di Mosta, ma creavano anche le tanto bramate zone d’ombra in mezzo alle colate di cemento. Una rarità di questi tempi.
Secondo le suddette autorità, tra le quali figurano l’ERA (Ente per le risorse ambientali) e il Consiglio locale della cittadina, le piante non subiranno alcuno “stress” nell’essere trapiantate altrove in questo periodo. Così come per i volatili, quelli di specie rara, che lì avevano trovato casa, e che dalla serata di lunedì continuano a sorvolare disorientati la zona senza trovare più il proprio nido. Anche per loro, sempre secondo le autorità competenti, sarà facile trovare riparo altrove, adattandosi alla situazione di «rigenerazione urbana» senza troppi stress.
Inutile dirlo che la scelta non è andata giù a moltissimi cittadini, ambientalisti e organizzazioni come BirdLife, a difesa delle specie protette, Malta Rangers Unit e agli attivisti di Moviment Graffitti. Proprio questi ultimi, nella giornata di martedì, si sono recati in protesta sul sito per bloccare le ruspe e gli operatori, i «traditori di Mosta».
Ci rimarranno anche per la serata, come si evince dalla foto diffusa sui social che mostra le tende piazzate in mezzo alle transenne. «Siamo ancora qui e resteremo qui per proteggere ciò che appartiene agli abitanti di Mosta e a tutti noi», hanno dichiarato gli ambientalisti.
Quelle stesse transenne tra le quali uno di loro, Andrè Callus, è stato arrestato poche ore fa mentre manifestava per evitare lo sradicamento degli storici alberi della piazza.
L’attivista è stato rilasciato subito dopo, ma le scene dell’arresto da parte dei poliziotti che lo hanno trascinato via di peso hanno fatto presto il giro dei social, sollevando un’ondata di indignazione da più fronti.
«Nessuno dovrebbe essere arrestato per aver detto la sua» ha chiosato sui social il leader del Partito Nazionalista, Bernard Grech, condannando senza riserve l’operato del Commissario di polizia, Angelo Gafà, che ha dato l’ordine di arrestare chi manifestava contro la distruzione degli alberi mentre invece «chi ha rubato i milioni di euro ai cittadini continua a circolare libero, senza neanche essere indagato».
Nel frattempo, i consiglieri del PN nella giunta comunale di Mosta hanno appena fatto sapere di aver presentato una lettera di richiesta al Sindaco e al Segretario Esecutivo dello stesso Consiglio Comunale, per convocare una riunione urgente con l’obiettivo di «discutere del futuro degli alberi nella piazza di Mosta».
Anche Repubblika ha condannato il comportamento attuato nei confronti di Callus e degli altri manifestanti. «È un peccato che i vertici delle Forze di Polizia trovino il tempo e i mezzi per prendere provvedimenti contro coloro che esprimono le loro opinioni affinché venga tutelato il bene comune mentre loro restano in silenzio, o addirittura girano la faccia dall’altra parte, in di fronte alla corruzione, al sopruso dei potenti e al furto della ricchezza della gente» ha dichiarato la Ong, aggiungendo: «Consideriamo come comportamento “prepotente” l’uso della forza contro i “piccoli” e quello del silenzio davanti ai “forti”» e poi, infine, «Il nostro Paese merita che la Polizia agisca contro i grandi delinquenti in giacca, cravatta e valigetta invece di correre contro i piccoli».
Sulla questione non è mancato l’intervento della Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, che ha affidato ai social il suo pensiero sulla vicenda, sferrando un duro attacco contro il governo laburista, la cui «lotta contro gli alberi ha preso una piega più feroce che mai».
«Sotto la guida del Primo Ministro, coloro che protestavano pacificamente a Mosta hanno finito per essere costretti a smettere di far sentire la propria voce. Ha perso il controllo di tutto. Questa non è la Malta che vogliamo vedere» ha tuonato senza indugi Metsola, concludendo: «Adesso proverà a stravolgere il discorso e a dare la colpa alla Polizia, ma sappiamo tutti che questa è solo una manovra di chi ha le spalle al muro».
Il clima è destinato a scaldarsi ulteriormente, con la protesta davanti al Consiglio Comunale della cittadina organizzata per mercoledì pomeriggio da Moviment Graffitti.