L’arcipelago maltese continua ancora, purtroppo, ad essere terreno di bracconaggio diffuso.
L’operazione portata a termine nei giorni scorsi dalla ONG ambientalista Committee Against Bird Slaughter (CABS), coadiuvata con gli uomini delle forze dell’ordine, conferma ancora una volta l’importanza dell’attività e la necessità di non abbassare la guardia al fine di garantire un sistema di controlli efficace che assicuri il rispetto della legge e la tutela della fauna. In soli tre giorni le guardie venatorie del CABS hanno scoperto non meno di sei siti di cattura illegale di uccelli ed i responsabili, identificati dalla polizia, saranno presto portati in tribunale e dovranno affrontare pesanti multe.
Per catturare verdoni, fanelli e altri fringuelli, i bracconieri impiegavano enormi reti e gabbie con numerosi esche vive per attirare i fringuelli migratori. I siti sono stati trovati in diverse località distribuite tra Munxar, Mtahleb, Mqabba, Gharghur, Dingli e Delimara. Durante le operazioni, sono state confiscate attrezzature per la cattura illegale dal valore di diverse migliaia di euro, oltre a circa 100 fringuelli vivi. Tutti gli uccelli sono stati immediatamente rimessi in libertà.
CABS ha inoltre reso pubblico, attraverso un comunicato ufficiale, l’immagine aerea dell’impianto di cattura situato a Mqabba, mostrandone la struttura che, equipaggiata con cinque coppie di reti a chiusura azionate da un singolo nascondiglio, si è guadagnata il titolo di sito per la cattura illegale di uccelli più vasto mai scovato da CABS a Malta.
L’operazione di monitoraggio, alla quale hanno partecipano 22 volontari provenienti da Germania, Inghilterra, Spagna e Malta, durerà fino alla fine di aprile. Grazie al lavoro svolto, la ONG fa sapere che dall’inizio del mese di marzo sono stati ben 41 i siti di cattura illegale segnalati alle autorità preposte.
L’Organizzazione ha inoltre condannato aspramente i piani messi in atto dal governo per la revoca della moratoria primaverile sulla caccia alla tortora, «creando una scappatoia legale che permetterà ai bracconieri di legittimare falsamente i trofei di tassidermia di uccelli protetti ottenuti illegalmente, utilizzando vecchi documenti di registrazione per riciclare esemplari appena uccisi».
«Se questa quasi-amnistia sarà realizzata, il primo ministro Robert Abela e il suo partito diventeranno ancora una volta complici dell’egoismo dei bracconieri, che hanno strappato rari esemplari al loro habitat naturale e possono ora godere impunemente dei frutti della loro attività criminale» ha dichiarato Axel Hirschfeld, addetto stampa di CABS, concludendo con «questo contribuirà ulteriormente a rafforzare la reputazione internazionale di Malta come uno “Stato bracconiere” i cui politici irresponsabili stanno sostenendo attivamente la distruzione della biodiversità europea per assicurarsi i voti alle elezioni».