Questa mattina, le Ong Moviment Graffitti, Friends of the Earth Malta e Rota si sono riunite davanti al Parlamento per porre l’attenzione sullo spinoso tema del sistema di trasporto locale, reo di essere “illogicamente” incentrato sulle automobili che stanno influenzando negativamente la qualità vita delle persone.
Sdraiati a terra con delle biciclette accanto, circondati da striscioni e cartelli che sottolineano le statistiche sulle vittime della strada (il triste record è stato raggiunto lo scorso anno), gli attivisti hanno sottolineato come il modello di trasporto promosso dalle autorità non solo non garantisca sicurezza per tutti gli utenti della strada, ma non dia neanche spazio ad altri sistemi di mobilità.
«Nessuno di noi dovrebbe essere obbligato a possedere un’auto semplicemente a causa della mancanza di alternative, tra l’altro sempre più richieste, dati i costanti problemi di congestione del traffico. Tuttavia, le azioni ed il messaggio delle autorità indicano che le infrastrutture per le automobili rimangono la priorità, malgrado i problemi di sicurezza ed efficienza avvertita da molti» afferma il comunicato diffuso dalle Ong, sottolineando come il trasporto pubblico – appunto perché a servizio di tutti – non dovrebbe essere gestito da imprese a scopo di lucro, correndo il rischio di scendere a compromessi sulla qualità per trarre profitto dal denaro dei contribuenti.
«Questo modello ha portato, negli ultimi mesi, alla grande delusione delle linee Gozo Fast Ferry, con il governo che punta a impegnare altri milioni di fondi pubblici da destinare alle imprese private. L’incapacità delle autorità di riconoscere che un’ampia percentuale del pubblico dipende da autobus e traghetti per gli spostamenti quotidiani – a causa dell’età, delle disponibilità economiche o per scelta – è un grave disservizio».
Siccome i politici non sono in grado di frenare la “dipendenza dalle auto” favorendo mezzi di trasporto più accessibili, sostenibili e socialmente inclusivi, «I lavori stradali continuano a servire da veicolo per i politici per elargire favori – e ingenti somme di denaro pubblico – agli appaltatori privati» hanno affermato gli attivisti, sottolineando che la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini valgono molto di più degli obblighi che hanno i politici nei confronti di coloro che hanno finanziato le loro campagne elettorali.
Le Ong hanno poi evidenziato come in altri Paesi, con territori collinari e pianeggianti, siano state trovate soluzioni collaudate per risolvere le sfide legate alla mobilità, pertanto la stessa strada può e deve essere intrapresa anche da Malta, invitando infine il ministro dei Trasporti Aaron Farrugia a:
- Investire ulteriormente in tutti i trasporti pubblici, compresi i traghetti
- Rendere pubblici gli standard per le infrastrutture pedonali e ciclabili
- Diffondere una politica nazionale giuridicamente vincolante per i ciclisti
- Aggiornare il Codice della Strada introducendo la gerarchia degli utenti della strada, attribuendo agli automobilisti la massima responsabilità di ridurre il pericolo per gli utenti della strada più vulnerabili
- Introdurre leggi sulla presunta responsabilità
- Migliorare la qualità dei nuclei urbani dando la priorità alla mobilità attiva, consentendo alle persone di camminare o andare in bicicletta in sicurezza all’interno dei loro villaggi