L’Autorità di Pianificazione (PA) ha dato il via libera alla proposta per la costruzione di un nuovo impianto di termovalorizzazione a Magħtab nonostante le obiezioni incontrate da parte dei Comuni limitrofi e delle ONG ambientaliste.
L’inceneritore, pensato per bruciare fino a 400 tonnellate di rifiuti al giorno, sarà in grado di produrre circa il 5% del fabbisogno energetico dell’arcipelago.
Il CEO di WasteServ, Richard Bilocca, ha spiegato che l’impianto genererà energia sufficiente per Mellieħa e Gozo, mentre il resto sarà utilizzato nella rete nazionale.
La maggior parte dei rifiuti urbani che non vengono riciclati e che normalmente si riverserebbero in discarica, con il nuovo impianto potranno essere inceneriti, contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo fissato al 10% dalla Commissione europea, che Malta dovrebbe raggiungere entro il 2030.
Nonostante gli evidenti benefici, l’inceneritore ha sollevato non poche preoccupazioni anche da parte degli esponenti politici che si sono detti contrari al progetto, come il sindaco di Naxxar, Anne Marie Muscat Fenech Adami, preoccupata per le emissioni nocive sprigionate nell’atmosfera.
Sulla questione si è espresso Bilocca, spiegando che la valutazione d’impatto ambientale assicura che non verranno superati i limiti legali sulle emissioni stabiliti dall’UE.
Un altro tasto dolente riguarda la scelta del sito che si estenderà su un’area 30.000 mq vicino al complesso ambientale di Maghtab. Sebbene includa anche terreni al di fuori dell’area designata per la gestione dei rifiuti, il sito è stato scelto rispetto ad altre otto alternative a causa della vicinanza di altri impianti di gestione dei rifiuti che andrebbero ad alimentare l’inceneritore.
Astrid Vella, la portavoce della FAA, ovvero l’Associazione che si occupa di preservare il Patrimonio architettonico e culturale locale, ha contestato il processo per la scelta del sito sollevando il conflitto d’interessi, visto che il coordinatore che ha condotto la valutazione d’impatto, Mario Schembri, gestisce anche un programma di riciclaggio dei rifiuti.
Bilocca ha affermato che la Valutazione di Impatto Ambientale (EIA) è stata completamente certificata dall’Autorità per le Risorse Ambientali (ERA) e ha sottolineato che l’impianto di termovalorizzazione sarà limitato ai rifiuti non riciclabili che altrimenti andrebbero in discarica, creando problemi ancora maggiori in termini di emissioni di carbonio.
Un altro aspetto che crea perplessità sul progetto riguarda le dimensioni dell’impianto. Secondo gli studi, che hanno scartato l’opzione di un termovalorizzatore più piccolo, la struttura vedrà l’installazione di due linee e due forni per consentire a Wasteserv di utilizzarne solo una nei mesi invernali.
In merito all’impatto visivo che l’inceneritore genererà sul sito, il design della struttura includerà una tettoia con travi di legno per integrarsi al meglio con il carattere rurale del paesaggio circostante.
Il progetto passa ora alla sua fase successiva ed i lavori inizieranno solo dopo che l’Autorità avrà esaminato la domanda nella sua interezza, valutando eventuali misure di mitigazione per limitare gli effetti negativi sulle aziende agricole e sui residenti delle aree limitrofe.