Un folto gruppo di cittadini, residenti e attivisti di diverse Ong si è dato appuntamento martedì mattina per una “camminata di protesta” contro lo sradicamento di centinaia di alberi lungo la strada che collega le località gozitane di Victoria e Marsalforn.
Il progetto da 9 milioni di euro, approvato dalla Planning Authority nel 2021, è guidato dal Ministero di Gozo che lo scorso mese ha ricevuto il benestare da parte dell’Autorità per le Risorse Ambientali (ERA) per procedere con l’eradicazione delle piante al fine di ampliare l’arteria stradale.
Nello specifico, i lavori dovrebbero portare a migliorare la sicurezza per gli automobilisti, con l’allargamento delle carreggiate e l’eliminazione delle curve più pericolose presenti lungo il percorso. Inoltre, verranno implementati nuovi marciapiedi e una pista ciclabile, e piantati 168 nuovi alberi di provenienza autoctona.
Tuttavia, seppur riconoscendo la necessità di apportare alcuni miglioramenti alla strada in questione, gli attivisti hanno espresso totale disappunto all’ampliamento della carreggiata dove non si registra un’effettiva congestione del traffico, sottolineando al contempo il grande impatto negativo a danno dei terreni agricoli circostanti, ridotti di circa 11.000 metri quadrati, oltre all’inevitabile alterazione dell’ecosistema locale e della biodiversità.
Tutto questo senza chiaramente dimenticare i 305 alberi che verranno sradicati, ben duecento dei quali non troveranno una nuova collocazione poichè ritenuti di specie invasive non originarie del territorio.
A tal proposito, attraverso un gesto simbolico, i manifestanti hanno legato dei nastri di colore nero attorno al tronco delle piante che costeggiano la strada, imbracciando cartelli al grido di “Meno asfalto più alberi”, “Gozo significa verde”, “Keep calm e salviamo gli alberi” per chiedere che il progetto venga riconsiderato nella sua visione d’insieme.
Alla “camminata di protesta” organizzata dalla Ong Din L-Art Helwa – Ghawdex, ha aderito anche l’organizzazione Ghawdix, insieme ad alcuni esponenti politici e ad un folto gruppo di residenti, cittadini, attivisti, ambientalisti.
(photo credits: Terry Caselli Photography)
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