Il primo ministro Abela ha negato la presenza di conflitti di interesse tra esponenti della politica maltese e operatori commerciali attivi nell’area di Comino.
La questione è stata sollevata dopo che nei giorni scorsi The Shift News ha evidenziato alcuni legami tra i ministri Clayton Bartolo e Clint Camilleri con delle aziende private (tra cui membri della stessa famiglia Bartolo), impegnate nel settore turistico che gira attorno all’isola di Comino.
Il tema dell’estrema commercializzazione dell’isolotto, ed in particolare di Blue Lagoon, vero e proprio gioiello balneare maltese, è stato posto al centro di numerosi dibattiti già da tempo.
Ma un vero e proprio segnale forte a riguardo è arrivato solo all’inizio di questo mese, quando gli attivisti di Moviment Graffitti hanno sgomberato la spiaggia dalla soffocante presenza di sdraio e ombrelloni posizionati da venditori abusivi che, nel tempo, si erano “allargati” fino ad impossessandosi di gran parte della splendida baia, patrimonio Natura 2000.
A seguito dell’intervento della ONG, che ha trovato un ampio consenso popolare, il governo ha deciso di “ridimensionare” la presenza degli arredi da spiaggia, imponendo agli operatori commerciali il divieto assoluto di posizionarli nella striscia di spiaggia di Blue Lagoon, limitandoli inoltre a non occupare spazi oltre a quelli concessi, a meno che ne venga fatta espressamente richiesta dai visitatori dell’isola.
Questo nuovo approccio, secondo il Primo Ministro Robert Abela, dovrebbe rappresentare un esempio da estendere anche a Malta e Gozo, nonostante non sia ipotizzabile fermare in blocco gli operatori impegnati nel settore del turismo: «È necessario trovare un equilibrio tra le due cose: le persone e le imprese. Non possiamo dire agli operatori commerciali di fermarsi».
Le domande a cui Abela ha dovuto rispondere, però, si sono poi inevitabilmente spostate proprio sulle aziende coinvolte nel commercio turistico dell’isola. Sull’argomento, sempre The Shift News, ha evidenziato come alcuni membri della famiglia del ministro del Turismo Bartolo gestiscano una linea di traghetti da e verso l’isola di Comino, attraverso la società Pleasure and Leisure Ltd, oltre che altre attività sempre legate al settore.
Passando ai presunti conflitti di interessi evidenziati dal giornale maltese, ci sarebbe anche una connessione tra il ministro di Gozo Clint Camilleri con uno degli operatori attivi nell’area di Blue Lagoon, che avrebbe svolto un ruolo attivo nell’ultima campagna elettorale del ministro.
I legami presenti con la sfera politica, una semi-immobilità da parte del governo davanti alla problematica Comino ed il fatto che le decisioni in merito vengano prese (o non prese) proprio dai due ministri coinvolti, hanno sollevato molti dubbi riguardo l’esistenza di possibili conflitti di interessi sulla faccenda. Dubbi ai quali, oltre ai diretti coinvolti, ha risposto anche il primo ministro Abela, negando fermamente qualsiasi forma di legame economico tra i ministri in questione.
La recente storia maltese non è nuova a condizioni in cui esponenti pubblici e privati si trovino a stretto contatto, creando contesti in cui politica, interessi economici e personali rischiano di confondere i propri confini.
A tal proposito il GRECO, l’organo di controllo anticorruzione del Consiglio d’Europa, ha recentemente suggerito a Malta l’applicazione di riforme necessarie a gestire i conflitti di interesse, senza che però queste siano state del tutto attuate. Sempre secondo il rapporto, infatti, una delle principali criticità di Malta risiede nell’assenza di informative sulle procedure da attuare in caso di conflitto di interessi nei confronti di alti funzionari, oltre all’assenza di un’Unità di integrità per aiutare le cariche pubbliche a risolvere problematiche di carattere etico.