Il sindacato di Polizia maltese denuncia le condizioni precarie in cui le forze di polizia sono costrette a lavorare.
La battaglia che sta portando avanti punta il faro sullo stato di pessima conservazione degli uffici «in stile Paese del terzo mondo in cui gli agenti di polizia devono lavorare quotidianamente», si legge nel comunicato.
Il piano di rinnovamento da attuare richiesto alle Autorità competenti entro i prossimi sei mesi, riguarda il miglioramento e la manutenzione dei luoghi di lavoro, la pulizia degli uffici, la sostituzione di mobili e suppellettili ormai decadenti e infine l’acquisto dei prodotti e strumenti necessari al personale.
«La qualità dell’ambiente e l’esperienza lavorativa di tutto il personale sono di grande importanza, e questi saranno migliorati attraverso un ambiente di lavoro aggiornato e ben tenuto» afferma Malta Police Union.
Il Comitato esecutivo, da diversi mesi ormai, sta cercando di attirare l’attenzione sulla questione anche per offrire un servizio migliore alla comunità, ma sfortunatamente al momento nulla è cambiato e la situazione, ormai insostenibile, rappresenta la ragione principale per cui gli ufficiali stanno lasciando le forze di Polizia in massa.
«Nel caso dell’ufficio licenze di Polizia (GHQ), in uno spazio di 32 metri quadrati vi lavorano quattro ufficiali con sei scrivanie, dove anche i civili sono tenuti a partecipare per ottenere la loro licenza di guardia privata/sicurezza» spiega il sindacato, riportando uno degli esempi più evidenti della precarietà delle condizioni.
«Il sindacato ringrazia tutti i funzionari che prestano servizio in queste circostanze, e sottolinea che continuerà a lavorare e ad adottare tutte quelle misure per garantire che i suoi membri siano trattati con rispetto» conclude il comunicato.