Dopo quattro mesi passati nel Mediterraneo e nell’area continentale europea, il cacciatorpediniere americano USS Ross, membro della flotta Nato, è approdato a Malta lo scorso sabato, ormeggiando nel Grand Harbour a Valletta.
Si tratta della seconda volta in cui l’imponente imbarcazione da guerra raggiunge le coste maltesi, la prima risale infatti al lontano agosto del 2004.
Ħello, 🇲🇹!
Forward Deployed Naval Forces-Europe destroyer #USSRoss pulled into Valletta, Malta 🇲🇹 for a scheduled port visit to enhance 🇺🇸-🇲🇹 relations, April 23. pic.twitter.com/cLYa0f2fD8
— U.S. Naval Forces Europe-Africa/U.S. Sixth Fleet (@USNavyEurope) April 23, 2022
L’USS Ross (DDG 71) è il 21esimo cacciatorpediniere missilistico di classe Arleigh Burke, una delle quattro navi di questo genere della Nato che solcano il mar Mediterraneo, ed ha alle spalle una lunga storia. Come riportato dall’ambasciata statunitense a Malta, l’imbarcazione prende il nome dal capitano Donald Kirby Ross, che ha ricevuto la medaglia d’onore del Congresso per le sue azioni eroiche a bordo della USS Nevada (BB 36) il 7 dicembre 1941.
In questi ultimi mesi l’USS Ross, capitanata dal comandante Scott Jones, è stata dispiegata nel Mediterraneo e nel mar Nero in seguito allo scoppio del conflitto tra Mosca e Kiev, ma non si è trattato però della prima volta. Spostando infatti le lancette indietro di qualche anno, la nave da guerra aveva già preso parte ad una missione nella stessa area a seguito dell’invasione russa della Crimea.
Come affermato dal comandante ufficiale Scott Jones ai microfoni di TVM news, l’USS Ross, di stanza fuori dalla base navale spagnola di Rota, ospita a bordo un equipaggio di circa 300 persone ed è dotata di sistemi missilistici e radar all’avanguardia, garantendo ottime prestazioni in conflitti navali ed aerei.
Dopo l’arrivo nel porto di Grand Harbour, durante la giornata di sabato, l’incaricata agli affari americani Gwendolyn “Wendy” Green ha parlato del potere simbolico rappresentato da queste navi, veri e proprio ponti, a livello collaborativo, tra gli Stati Uniti e il vecchio continente: «Dopo le sfide della pandemia, siamo così felici di vedere ancora una volta il ritorno delle navi statunitensi al Grand Harbour di Malta – ha affermato Green, sottolineando che – Queste navi sono un promemoria visivo della nostra forte partnership nel Mediterraneo».
Dichiarazioni di questo tipo sono l’ennesimo tassello che si incastra nel complesso mosaico internazionale degli ultimi mesi, in cui i legami tra gli Stati europei ed extra-europei giocano un ruolo fondamentale.