Al Malta Freeport è ufficialmente iniziata la prima fase dei lavori del progetto “Shore-to-Ship” che promette di far compiere un ulteriore passo in avanti al principale e più importante porto commerciale del Paese, anche in termini di salvaguardia dell’ambiente, impatto sulle cittadine e su tutto il territorio circostante.
Un obiettivo rilanciato ancora una volta dal ministro dell’Economia, Silvio Schembri, nel corso di una visita sul posto per dare un’occhiata all’inizio dei lavori che in questa prima fase si concentreranno sulle opere di scavo e posa delle infrastrutture attraverso le quali passeranno i cavi che forniranno la corrente alle navi.
Un progetto finanziato dai fondi europei per un costo che dovrebbe aggirarsi attorno ai 12 milioni di euro, da realizzare entro la metà del 2025.
Entrambi i terminal, sia South Quay del Terminal 1 che South Quay del Terminal 2, saranno attrezzati per consentire alle navi di spegnere i motori e collegarsi alla rete elettrica. Ciò significa che l’aria attorno alla infrastruttura sarà più “pulita”, con una notevole riduzione dei disagi per i residenti.
«Si tratta di un altro progetto promesso dal Governo che avrà diversi benefici, primo fra tutti quello ambientale. Le emissioni provenienti dai motori delle navi saranno drasticamente ridotte perché si collegherano direttamente alla rete elettrica e quindi ci saranno molte meno emissioni verso la baia di Birzebbugia e i suoi dintorni. Inoltre, il rumore delle macchine sarà eliminato perché resteranno spente finché non verranno avviate le attività al Freeport» ha dichiarato Schembri.
Il ministro ha ricordato anche il progetto di espansione sempre al Malta Freeport, il primo in venti anni di attività. Grazie ad un investimento di circa 104 milioni di euro il molo Nord del Terminal Due guadagnerà 176 metri e il molo Ovest 195 metri, per un totale di 30.000 metri quadrati di nuovo terreno che consentiranno all’infrastruttura non solo di accogliere nuove navi alimentate a GNL, ma anche di permettere loro di ormeggiare fuori dall’area più vicina alla zona residenziale della cittadina, dove è stata inoltre eliminata la possibilità di posizionare delle gru in modo tale da ridurre i disagi per la popolazione.