Quella che dovevano essere delle rilassanti vacanze sull’arcipelago maltese si sono trasformate in un’odissea con tanto di intervento della polizia e il ritrovamento, purtroppo, di un cadavere in avanzato stato di decomposizione.
Protagonista della brutta vicenda la famiglia Montesdeoca, originaria delle isole delle Canarie, più precisamente di Tenerife, che si è rivolta a “Cadena ser”, portale di notizie e rinomata stazione radio spagnola, per raccontare quanto accaduto in quella vacanza tanto sognata, programmata con largo anticipo su Airbnb dove avevano trovato un appartamento con ottime recensioni, perfetto per le loro esigenze e quelle delle rispettive suocere, anziane affette da diabete e con diversi problemi di salute.
Tutto sembrava andare per il verso giusto, con la proprietaria della casa che rispondeva prontamente ai messaggi, occupandosi personalmente della famiglia. Una comunicazione che, però, si è interrotta pochi giorni prima che la famiglia lasciasse Tenerife, non fornendo indicazioni su come entrare nell’abitazione.
Un atteggiamento parso subito strano, che ha spinto i viaggiatori a rivolgersi direttamente alla piattaforma di prenotazione, sentendosi rispondere che avrebbero contattato loro la donna per poi richiamarli. Ma tutto ciò pare non essere mai avvenuto.
La famiglia è partita comunque alla volta di Malta, senza sapere che di lì a poco sarebbe andata incontro ad un vero e proprio calvario.
Dopo aver lasciato le anziane suocere in un albergo prenotato all’ultimo, Antonio Montesdeoca e consorte si sono messi alla ricerca della casa-vacanze che avevano affittato, riuscendo a trovarla, malgrado dall’esterno non ci fossero indicazioni né cassette per le chiavi, e della proprietaria nessuna traccia.
Chiedendo in giro, la coppia è poi riuscita a ottenere anche l’indirizzo di casa della donna, ma nonostante le luci fossero accese nessuno rispondeva al suono del campanello.
Stessa scena il giorno successivo, con i vicini di casa che a loro volta hanno iniziato a manifestare preoccupazione e sospetto circa le sorti della donna, solita non allontanarsi mai da casa, fino a quando qualcuno ha detto ai Montesdeoca di averla vista portare via in ambulanza.
Tuttavia, in ospedale è risultato che, sebbene fosse stata effettivamente ricoverata 10 giorni prima, la proprietaria della casa-vacanze era poi stata dimessa. Ma il peggio doveva ancora venire.
A quel punto, presa dallo sconforto, la coppia ha deciso di dirigersi nuovamente l’abitazione della donna, raggiunta durante il tragitto da una telefonata che aveva comunicato loro che i vicini, allarmati dalla vicenda, avevano allertato la polizia.
Giunti sul posto, i Montesdeoca hanno dichiarato al portale di notizie spagnolo di essersi trovati di fronte ad una scena sconvolgente: «In casa c’erano molti poliziotti e anche esperti della scientifica; mia moglie è entrata, si è identificata e si è messa a disposizione nel caso fosse stato necessario rilasciare delle dichiarazioni», «Ne è uscita distrutta».
Lì dentro, infatti, giaceva – si pensa da giorni – il corpo senza vita della proprietaria della loro casa-vacanze, che sarebbe stato trovato grazie alla loro insistenza, oltre al supporto dei vicini.
«È stato un momento molto difficile» ha riferito la famiglia di viaggiatori, che ha poi deciso di chiamare di nuovo Airbnb per raccontare l’accaduto e trovare una soluzione rapida, considerando anche le condizioni di salute delle loro madri, diabetiche, sotto il rovente sole estivo di Malta.
Ma, neanche a quel punto, nonostante i solleciti, pare che i Montesdeoca siano riusciti a trovare “pace”, dichiarando di aver riscontrato scarsa collaborazione da parte del portale di prenotazioni.
Sembra che la coppia abbia parlato ogni volta con operatori diversi, ricevendo però sempre la stessa risposta: «Airbnb doveva contattare la proprietaria della casa-vacanze», perché «Quello prevedeva il protocollo». Non importa che la famiglia ogni volta ricordasse loro che la donna era deceduta.
Travolti dalla disperazione, i Montesdeoca sono però riusciti a trovare un pizzico di fortuna recandosi in un’agenzia immobiliare lì vicino che, ascoltata la storia, si è prodigata a trovare loro una soluzione immediata che gli ha consentito di proseguire – o meglio iniziare – la vacanza. Tuttavia, la famiglia sostiene di non essere mai stata più contattata da Airbnb per ricevere supporto o offrire un risarcimento.