E’ mancata nella giornata di giovedì 3 agosto Rose Vella, madre della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa con un’autobomba il 16 ottobre del 2017.
Rose lascia questo mondo senza aver ottenuto giustizia per l’omicidio della figlia, per il quale ancora non sono state emesse condanne, a eccezione per gli esecutori materiali del delitto. In questi ultimi anni, la mamma di Daphne ha condotto instancabilmente una campagna per ottenere quella giustizia che le è sempre stata negata, partecipando a veglie mensili e alle udienze in tribunale relative al caso, guidando inoltre marce di protesta sull’immobilismo della giustizia maltese sul caso.
Tutto questo nonostante i molti problemi di salute che la affliggevano. Ancora quando la figlia era ancora in vita, Rose avrebbe subito diversi ricoveri in ospedali a causa del forte stress, causati proprio dall’attività di Daphne nel mondo del giornalismo d’inchiesta, che le erano valsi nemici all’interno delle fila politiche e non solo, oltre e minacce di ogni genere.
La morte di Daphne ha poi avuto conseguenze gravissime sulle condizioni di Rose, che nel 2019 confidò di avere avuto un ictus, che secondo i medici sarebbe stato l’apice del dolore causato dall’improvvisa scomparsa della figlia, il secondo grave lutto della sua vita: nel 1999, suo fratello è infatti morto in Sardegna a seguito del naufragio della barca sulla quale si trovava al largo dell’isola italiana.
Ora, sono molte le persone a rendere omaggio a Rose Vella. Tra queste, il presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola: «Una roccia che, anche semplicemente stringendo un’immagine di sua figlia o attraverso la presa della sua mano, ha fatto da specchio a una società che troppo spesso sembrava aver perso la strada. Rose non si è mai tirata indietro».
Il leader del Partito Nazionalista Bernard Grech, tramite Facebook ha dichiarato che, nonostante la scomparsa di Rose, «la ricerca della verità continua».
L’avvocato Jason Azzopardi, che fa parte del team legale della famiglia nel procedimento legato all’omicidio di Daphne, è stato tra i primi a rendere omaggio a Rose.
«Era una donna di straordinaria dignità. Una donna d’acciaio ma con un cuore di velluto. Ora è con sua figlia Daphne. Promettiamo di continuare ciò che ha iniziato, nel suo nome e in quello di Daphne».