A fronte delle recenti restrizioni sull’aborto imposte dal governo polacco, il collettivo Voice for Choice ha lanciato una raccolta fondi per sostenere l’Abortion Support Network.
Il 22 Ottobre scorso la Corte Costituzionale Polacca ha stabilito ulteriori restrizioni sull’accesso all’aborto, vietando la possibilità di interrompere la gravidanza in caso di malformazione del feto.
Una decisione che ha reso di fatto le leggi polacche sull’aborto fra le più restrittive dell’Unione Europea.
Il triste primato spetta però a Malta: nell’isola l’aborto è illegale in tutte le circostanze – siano esse scelta volontaria, ma anche frutto di gravi condizioni come malformazione del feto, gravidanza a rischio, concepimento per stupro o incesto.
Un divieto il cui peso grava ancora più duramente a causa della pandemia: il blocco dei voli degli scorsi mesi ha infatti avuto come conseguenza un boom di richieste di pillole del giorno dopo, e molte donne intenzionate ad abortire all’estero costrette a ricorrere a metodi “casalinghi”, con tutte le conseguenze del caso – fisiche e penali.
Mentre in Polonia sono ancora in atto manifestazioni, molte represse duramente dalla polizia e da gruppi di violenti estremisti, numerosi cortei di mantelli rossi stanno protestando in solidarietà in tutto il mondo, ispirati alle ancelle del romanzo distopico di Margaret Atwood – “Il racconto dell’ancella”.
A Malta, il collettivo Voice for Choice ha lanciato una raccolta fondi per sostenere l’organizzazione no-profit Abortion Support Network.
ASN si occupa di offrire assistenza finanziaria, di fornire un alloggio e informazioni pratiche alle donne costrette a recarsi all’estero per abortire.
L’Ong aiuta gratuitamente le donne che vivono in Irlanda, nell’Irlanda del Nord, in Polonia, a Malta, Gibilterra e nell’Isola di Man.
E’ possibile contribuire alla causa donando qui.
Sulla pagina Facebook “Break the Taboo Malta” è inoltre possibile leggere, ed inviare, storie di donne che parlano della realtà dell’aborto a Malta e delle loro esperienze personali.