Malta intende allentare le rigide leggi sull’aborto, consentendo l’interruzione della gravidanza nei casi in cui la vita o la salute della donna sono ritenute in serio pericolo.
A dichiararlo è stato il ministro della Salute Chris Fearne nel corso di una conferenza stampa durante la quale ha affermato che gli emendamenti legislativi, che saranno presentati in parlamento la prossima settimana, mirano a sciogliere i nodi che i medici devono affrontare nei casi in cui si trovino a fronteggiare delle situazioni considerate a rischio per le pazienti.
Secondo le leggi attualmente in vigore a Malta, un medico che decide di interrompere una gravidanza, anche in situazioni d’emergenza, per salvaguardare la vita della donna, può rischiare di essere radiato dall’albo e fino a quattro anni di reclusione, tre quelli che rischiano le donne che si sottopongono alla procedura. Una “minaccia” che dovrebbe essere eliminata per entrambe le parti con l’entrata in vigore delle nuove proposte.
L’aborto rimarrà illegale, ma le modifiche alla legge introdurranno delle eccezioni che consentiranno ai medici di operare secondo tutela giuridica procedendo con l’interruzione di gravidanza nelle situazioni in cui la salute o la vita della donna sono a rischio, come per esempio nel caso di gravidanze extrauterine o di rottura prematura delle acque.
La necessità di redigere un nuovo emendamento è sorta in seguito al caso di Andrea Prudente, la turista statunitense incinta di sedici settimane che, lo scorso mese di giugno, a seguito di un aborto spontaneo con distacco della placenta e perdita di liquido amniotico, dopo il rifiuto degli ospedali maltesi di praticare la procedura a causa del battito cardiaco ancora presente nel feto, aveva dovuto essere trasportata in aereo in Spagna per interrompere la gravidanza che avrebbe messo a rischio la sua vita. La vicenda scosse profondamente il Paese, generando proteste tra cittadini e professionisti sanitari, oltre ad un effetto mediatico internazionale.
A settembre, la 38enne americana ha citato in giudizio il governo maltese per violazione della Costituzione e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, chiedendo i danni allo Stato maltese per quanto subìto.
Avevamo capito subito che l’episodio dell’americana Andrea Prudente sarebbe stato sfruttato come “casus belli” per imporre un cambiamento legislativo sull’aborto. In tutto questo non è difficile scorgere la mano fanatica delle note organizzazioni abortiste e transumaniste che intendono sovvertire l’ordine naturale delle cose. E lo scenario che traspare potrebbe non escludere che la Signora in questione sia stata parte attiva in tale macchinazione.
Sollecitiamo il legislatore a non cadere in questa trappola ed a mantenere saldo il Principio Etico che ha guidato la Repubblica sino ad ora.
Buona sera,
Mi fa piacere che l’attuale Governo maltese abbia attuato alcune modifiche legali su questo spinoso argomento.
Tutto ciò a favore della salute femminile.